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Sparatoria contro la casa dei richiedenti asilo, prosegue il processo

Ascoltato anche uno dei testimoni.

Sparatoria contro la casa dei richiedenti asilo, prosegue il processo
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Continua a far parlare la vicenda degli spari esplosi la notte tra il 30 e 31 maggio contro il Centro Sprar di Collebeato.

Il processo

Ieri mattina (giovedì 17 febbraio) si è tenuto il processo a carico dei cinque imputati ritenuti dalla Procura responsabili di quanto accaduto quella notte, tre di loro hanno optato per il rito abbreviato mentre gli altri due hanno privilegiato il dibattimento. Sempre nella mattinata di ieri, inoltre, è stato ascoltato anche un testimone. Secondo quest'ultimo, in particolare, il pomeriggio precedente sarebbe divampata una lite probabilmente per questioni legate alla droga che ha visto coinvolti una parte del gruppo e alcuni giovani stranieri che si erano affacciati alla finestra.

Cosa è accaduto

Nella notte tra il 30 e 31 maggio 2020 sono stati sparati cinque colpi d'arma da fuoco contro la struttura che ospita il Centro Sprar di Collebeato gestito dalla onlus Adl a Zavidovici.

A partire dal 2009 l'Associazione è ente gestore dei progetti di accoglienza del Ministero dell’Interno (ora denominati SAI) attivati in diverse annualità dai comuni capofila Brescia, Cellatica, Calvisano, Passirano e Collebeato. Trasformatasi in Impresa Sociale nel Gennaio 2014 mantenendo il titolo di Onlus, l’Associazione persegue senza scopo di lucro finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale articolandole principalmente in tre aree: servizi territoriali e migrazioni; cooperazione e sviluppo; formazione e sensibilizzazione. Da sempre in primo piano nella denuncia delle violazioni dei diritti umani e nell’advocacy per il diritto di asilo, promuovendo un’evoluzione del diritto nazionale ed europeo adeguato a rispondere alle sfide poste dai cambiamenti determinati dall’evoluzione drammatica degli scenari internazionali contemporanei.

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