«Sono qui grazie a mia moglie»

Qualche giorno fa all’Acquatic Center di Montichiari sono stati premiati i partecipanti più anziani al progetto dedicato alla terza età. La numero uno è la signora Faustina che con i suoi 85 anni ha sbaragliato la concorrenza. Per i secondo posto è stato premiato Giuseppe Garzetti, agricoltore in pensione di 84 anni che con la moglie Elisa Zamboni è venuto in redazione per condividere con noi la sua storia straordinaria, fatta di grande forza di volontà, di grandi affetti, di coraggio. Un uomo che, grazie anche all’amore della moglie Elisa con cui è sposato da 57 anni (hanno 4 figli e 8 nipoti), è riuscito a superare prove davvero importanti. Racconta la sua vita con la serenità sul volto e un sorriso solare. Eppure nel 2002 è rimasto coinvolto in un incidente stradale gravissimo, nel 2008 è stato colpito da un ictus mentre era in vacanza a Marsa Alam, nel 2015 ha sopportato e superato la rottura del femore.
Ma non ha mai mollato e con grande determinazione ha sempre recuperato la forma fisica soprattutto impegnandosi in piscina. «Ne ho passate tante nella vita» ci ha detto «ma non ho mai mollato, e non ho mai interrotto l’attività in piscina anche perchè tutti gli specialisti che mi hanno assistito hanno sempre consigliato il nuoto pre tornare in forma». Giuseppe è davvero un esempio che in molti dovrebbero considerare, può raccontare una storia di forza d’animo speciale. Un uomo capace di reagire alle avversità, di sopportare con coraggio anche il reparto di rianimazione. «Terminata la convalescenza dopo l’ictus» ricorda «sono tornato subito in piscina nonostante facessi addirittura fatica a camminare. Sono ripartito dalla piscina più piccola, poi l’imbragatura e con l’assistenza del personale fino alla piscina grande». Giuseppe nei momenti di difficoltà ha dei punti di riferimento importanti. «Non bisogna mai arrendersi» racconta «ho sempre reagito; dopo l’incidente stradale avevo ingessato praticamente tutto il corpo eppure non vedevo l’ora di riprendere a fare attività sportiva, in sala di rianimazione a Urgada non ho mai perso la grinta, la fiducia.
Ma nei momenti di grande difficoltà ho trovato conforto importante nella Fede. Ci sono stati momenti in cui temevo mi assalisse la disperazione ma ho guardato in alto e ho sempre avuto un aiuto. Ma accanto a me ho sempre avuto una colonna, mia moglie Eisa, se non ci fosse lei io non sarei più qui a raccontare la mia vicenda». Elisa frequenta con Giuseppe i corsi dell’ Acquatic Center, si preoccupa che prima, durante e dopo l’attività in acqua il marito possa avere tutta l’assistenza necessaria, aiutata ovviamente dal personale. Giuseppe e Elisa frequentato la piscina due volte la settimana. «A me piacerebbe andare di più in piscina» afferma Giuseppe «ma Elisa ha troppi impegni e io da solo non ce la faccio». E pensare che alcuni conoscenti sorridono quando Elisa e Giuseppe raccontano la loro esperienza. «E’ vero» dice Elisa «alcuni amici nostri coetanei non capiscono l’importanza di ciò che facciamo e a volte sorridono ma noi siamo sempre stati una coppia piena di energia e di curiosità eppoi la piscina ce la consigliano i medici».
In coppia hanno fato anche palestra, erano provetti ballerini e hanno volteggiato su molte piste da ballo. «Capitava a volte» ricorda Giuseppe «che andassimo a ballare e dovessi tornare per la mezzanotte perchè dove irrigare i miei campi. E anche il ballo è stato di grande importanza per recuperare mobilità e energia». «Facciamo le nostre brontolate» dice simpaticamente Elisa «ma siamo sempre stati uniti, abbiamo lavorato tanto, cresciuto una famiglia numerosa, felicemente». La forza della vita, la forza dell’amore.