Si può fare di più: premiati tre bresciani

Tra i vincitori del concorso per tesi di laurea promosso da Fondazione Cogeme c'è un rovatese.

Si può fare di più: premiati tre bresciani
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Sono tre bresciani i vincitori dell’edizione 2019 del Premio si può fare di più. Questo il verdetto della giuria espressione del Gruppo Cogeme e che di fatto certifica l’impegno verso il territorio nonché l’incentivo alla ricerca e alla valorizzazione dei giovani talenti. Ancora più importante se a questo si collegano realtà aziendali, associazioni e gruppi di interesse. Le premiazioni si sono svolte martedì pomeriggio nella sede della società rovatese.

Si può fare di più: i premiati

Nella Sezione Energia è stato premiato il rovatese Fabio Bonassi, laureato al Politecnico di Milano con la tesi dal titolo “Modeling and multi-layer optimal control of a mixed AC-DC grid”. Nella Sezione Acqua ha vinto Valentina Marchetti di Toscolano Maderno, laureata all'Università degli Studi di Trento con la tesi intitolata “Indagine sperimentale sull’utilizzo dell’hydrochar da fanghi come adsorbente”. Nella sezione Carta della Terra, Cultura ed Economia Circolare è stato premiato Francesco Vertua (a ritirare il riconoscimento la sorella) di Andrista di Cevo, laureato all'Università degli studi di Milano con la tesi “Proposte per lo sviluppo ecosostenibile della Valsaviore”. Due le menzioni speciali: a Claudia Fasoglio di Chieri, Torino, e a Emanuela Sommella di Mugnano, Napoli.

I commenti

Alla cerimonia di premiazione erano presenti il presidente di Fondazione Cogeme Onlus Gabriele Archetti, il presidente di Cogeme Spa Dario Lazzaroni, Mauro Olivieri e Paolo Saurgnani di Acque Bresciane (rispettivamente direttore tecnico e direttore generale), oltre alla famiglia Falsina di Castegnato a cui Fondazione Cogeme anni fa dedicò la sezione Carta della terra in memoria di Vittorio. “E’ sempre una grande emozione per me poter consegnare idealmente il testimone di mio figlio che tanto ha creduto nella Carta della Terra collaborandone alla stesura. Ora tocca ad altri giovani lavorare in questo senso. Sono contenta che anche quest’anno sia stato riconosciuto un lavoro con al centro la Carta” così Anna, la mamma di Vittorio. Il presidente di Cogema spa Dario Lazzaroni ha aggiunto che “Cogeme sostiene con convinzione questo concorso. Non solo per premiare le migliori energie che dalle nostre università propongono lavori di laurea di alto profilo scientifico, ma anche per intercettare le best practices, le intuizioni e i progetti meritevoli di essere valutati da società come la nostra, vocata per missione aziendale all’innovazione e alla ricerca". Il premio ha abbracciato in maniera sempre più strutturata il tema dell’economia circolare a testimonianza di un impegno profuso da Fondazione Cogeme che alla guida del Professor Gabriele Archetti ha avviato numerose iniziative in tal senso. “Come fondazione abbiamo deciso di investire e non erogare, nella consapevolezza che la sensibilizzazione ambientale va di pari passo alla crescita e sviluppo delle nostre aziende e con esse delle nostra comunità”, ha spiegato.

Il premio

Fondazione Cogeme può vantare di un’esperienza pluriennale nel campo annoverando numerose collaborazioni e raccogliendo, nel corso degli ultimi vent’anni, un patrimonio di circa 800 tesi con oltre 80.000 euro fondi stanziati. Il Concorso per tesi di laurea “Si può fare di più” è suddiviso in tre sezioni: Energia (in collaborazione con Cogeme Nuove Energie), Acqua (in collaborazione con Acque Bresciane) e Carta della terra, cultura ed economia circolare. Tra le novità più evidenti di questa nuova edizione spiccano la collaborazione più stretta e sinergica con le società del gruppo Cogeme e il consolidamento nei rapporti con Kyoto club, associazione di carattere ambientale tra le più influenti a livello nazionale ed europeo.

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