Si sono finti amici di calciatori e in generale di personaggi famosi. Poi hanno soggiornato in un hotel di Sirmione e sono andati via senza pagare. Si tratta dell’episodio avvenuto negli ultimi giorni nel basso Garda.
Così hanno raggirato i gestori di un hotel
I protagonisti sarebbero almeno tre persone che a bordo di un’auto hanno raggiunto l’attività ricettiva e grazie a delle carte di credito fatiscenti sono riusciti a raggirare i gestori dell’albergo di Sirmione. Poi si sono dileguati tra le strade del posto, facendo perdere le proprie tracce. Almeno per qualche giorno. Si, perché di recente le stesse persone avrebbero provato ad acquistare abiti costosi in un negozio di piazza Malvezzi a Desenzano. Il modus operandi è stato sempre lo stesso. La banda di truffatori ha provato a esibire delle carte di credito, che però si sono rilevate false. Così i commessi hanno chiamato il 112 e sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Desenzano che sono riusciti a identificare e denunciare tre persone. Stando alle testimonianze di alcuni gestori di hotel del Garda, tra la sponda bresciana e quella veronese, non sarebbe la prima volta che questa banda di truffatori ha tentato di soggiornare negli alberghi. Prenotano una stanza, mangiano, bevono e poi riescono a scappare senza saldare il conto.
Incastrati dalle indagini
A incastrarli, però, sarebbe stato l’episodio avvenuto nel negozio di abbigliamento di piazza Malvezzi. Nel frattempo proseguono le indagini da parte delle forze dell’ordine per ricostruire con precisione la vicenda. Sta di fatto che non è la prima volta che gli alberghi del Garda vengono presi di mira dai truffatori di turno. Come, ad esempio, il caso della persona che ha soggiornato diversi alberghi italiani, compresi quelli del Garda, soggiornando per giorni per poi non pagare. L’uomo si presentava come un top manager di grosse aziende, da Amazon a Bulgari, e durante i suoi “viaggi d’affari” si mostrava impegnato in finte telefonate di lavoro mentre usufruiva di tutti i servizi a disposizione. In un primo momento, stando al racconto di alcuni albergatori del lago, telefonava alle strutture a ridosso del suo arrivo, temporeggiando sempre sulla caparra, che regolarmente non versava. Poi raggiungeva gli hotel a bordo di auto di lusso prese a noleggio e con sé non portava bagagli: i suoi averi erano racchiusi in buste di plastica. All’accettazione, oltre al suo nome, ne lasciava di falsi. E al momento di pagare il conto si dilegua senza pagare. Poi è stato identificato dai carabinieri in una struttura ricettiva di Gargnano.