I maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine nel basso Garda hanno scongiurato, fino ad oggi, i raduni dei «maranza» tra le località del lago, come quello verificatosi due anni fa a Peschiera. Ciò non ha però impedito a piccoli gruppi di giovanissimi – italiani di seconda e terza generazione, perlopiù di origine nordafricana e residenti in periferia – di rendersi protagonisti di episodi che hanno richiesto l’intervento di polizia e carabinieri nei locali della movida.
La sfida su TikTok ai buttafuori
In questi ultimi giorni, un maranza ha lanciato una sfida tramite un video su TikTok ai body guard di una nota discoteca di Lonato del Garda. «Voglio tutti i ragazzi di Lonato e Calcinato – dice nel video, con sottofondo musicale – di fronte alla discoteca. Voglio far vedere ad alcuni body guard chi comanda. Se voglio entro. Adesso non mi fanno entrare, ma se arrivo con la baby gang mi farebbero entrare».
Per fortuna, sabato scorso non si sono verificati disordini e nessuna baby gang si è presentata nel piazzale, ma la minaccia non è passata inosservata. Nei prossimi giorni i controlli proseguiranno per prevenire possibili risse.
Movida sorvegliata speciale
Negli ultimi mesi, episodi violenti hanno spinto il questore di Brescia a disporre chiusure temporanee di alcuni locali del basso lago. Le forze dell’ordine mantengono alta l’attenzione su aree sensibili: discoteche, la stazione ferroviaria di Desenzano, il lungolago, la zona del McDonald’s, centri commerciali e il lungolago di Padenghe.
L’obiettivo è prevenire vandalismi, furti, rapine e risse che vedono spesso protagonisti i «maranza» provenienti non solo da Brescia e provincia, ma anche da città come Cremona.
L’identikit del “maranza”
L’abbigliamento li rende facilmente riconoscibili: tuta Nike in acetato, piumino corto nero (spesso senza maniche), brand come Adidas Originals e Lacoste, e per i più “sofisticati” Moncler, Palm Angels o Supreme. Immancabile la maglia da calcio, in particolare Milan, PSG e Manchester United.