MONTIRONE

Serafina Bandera va in pensione: una vita tra scuola, passione civile e affetto sincero

Un saluto dopo 42 anni di insegnamento

Serafina Bandera va in pensione: una vita tra scuola, passione civile e affetto sincero
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Serafina Bandera va in pensione: una vita tra scuola, passione civile e affetto sincero.

La maestra Serafina va in pensione

Dopo 42 anni di servizio, la maestra Serafina Bandera si congeda dalla scuola con il cuore colmo di gratitudine e di emozione. «Vado in pensione. Ci vado dopo più di 42 anni di servizio e… niente, insomma, un po’ la mia storia lei la conosce», racconta con il tono semplice e diretto che l’ha sempre contraddistinta. Il suo è stato un lungo percorso di dedizione, iniziato nel 1983 nella scuola elementare di Quinzanello (frazione di Dello) proseguito poi per cinque anni a Bagnolo Mella e infine, per 26 anni, nel suo paese, Montirone, dove vive e ha insegnato con passione alla scuola primaria.

Una vocazione che lascia il segno

«È sempre stato un lavoro che ho fatto con passione, perché ho dato veramente tutta me stessa», confida la maestra Bandera. Dall’inizio della sua carriera ha sempre considerato l’insegnamento un lavoro vivo, che richiede empatia, ascolto e cuore. Non a caso, il passaggio più difficile, ammette, sarà proprio «il distacco dal rapporto coi bambini, quello sì che mi mancherà. Ho un'empatia praticamente innata, e questa relazione educativa quotidiana è la cosa più appagante del mio mestiere».

L’omaggio dei suoi alunni: una rosa rossa e un braccialetto d’argento

Venerdì scorso, Serafina ha ricevuto una festa a sorpresa inaspettata e commovente, organizzata da bambini e famiglie nel cortile di casa sua. «Mi hanno riempito di regali, di ogni genere: dai cuoricini ai braccialettini, alle cornici, fiori veri e fiori di carta crespa. E poi il regalo di classe: uno splendido braccialetto d’argento e un mazzo di fiori. Ma la cosa che mi ha emozionata di più è stata la canzone che hanno inventato per me: Una rosa rossa, suonata con la chitarra e cantata da tutti i bambini. È stata una vera sorpresa, creata in autonomia, proprio da loro». A completare la festa, anche biglietti colmi di affetto da parte dei genitori, che Serafina definisce «straordinari», sottolineando con forza: «Un ringraziamento fortissimo anche ai genitori, che sono stati speciali».

Durante la festa, i suoi alunni le hanno letto poesie scritte con le loro mani. Una in particolare, colpisce per la dolcezza e la spontaneità: «Maestra Serafina che insegni italiano, tutto il nostro lavoro lo scrivi a mano (…) La nostra maestra se ci deve lasciare, la dobbiamo tanto amare (…) Stai sicura che quando te ne andrai, di te non ci dimenticheremo mai!».

Una vita tra scuola e impegno civico

Serafina Bandera non è stata solo insegnante. Nata nel 1962 e diplomata all’Istituto Magistrale Veronica Gambara, ha ricoperto ruoli amministrativi importanti a Montirone, il suo paese.
È stata assessore alla Pubblica Istruzione, Cultura e Servizi Sociali per 15 anni, di cui 10 come vicesindaco, e sindaco dal 2004 al 2009. In quegli anni è stata anche Presidente del Distretto socio-sanitario Brescia Est, coordinando i servizi sociali di 13 comuni. «Ho sempre avuto la passione per la politica», dice. E quella passione continua: oggi è ancora attivamente impegnata nel Partito Democratico, dove fa parte della segreteria provinciale con delega all’ambiente, oltre che della direzione provinciale.

«Ho lavorato con la vita»

In un messaggio scritto e condiviso con i rappresentanti di classe, Serafina ha racchiuso il senso profondo del suo cammino: «L’educazione e l’insegnamento sono dono e responsabilità. Lasciamo dei segni. In qualche modo misterioso siamo nel futuro. I bambini sono quello che la maggior parte di noi dimentica (…) A scuola mi sono tanto divertita, perché la scuola in fondo è una buona medicina!».

Verso nuovi orizzonti

Anche se l’attività didattica si è conclusa, Serafina Bandera resterà formalmente in servizio fino al 31 agosto 2025, e nei prossimi giorni celebrerà un momento di saluto anche con i colleghi.
«Sono momenti emotivamente molto importanti, di grande cambiamento», confessa. Ma, anche in questo nuovo capitolo, porterà con sé la certezza di aver lasciato un segno e il ricordo vivo di tanti occhi che ogni mattina hanno incrociato il suo sorriso.