Pompiano

Sequestrata e costretta a camminare nuda nel bosco, salvata dai carabinieri

Lui è in carcere, lei dopo essere stata medicata all'ospedale ora si trova in una località protetta

Sequestrata e costretta a camminare nuda nel bosco, salvata dai carabinieri
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L'ha presa a schiaffi e l'ha caricata su un furgone per poi costringerla a implorare perdono nuda nei boschi: aveva deciso di lasciarlo perché troppo violento. Fortunatamente l'operazione dei carabinieri di Verolanuova è riuscita a salvarle la vita, altrimenti la Bassa si sarebbe macchiata nuovamente del sangue dell'ennesimo femminicidio.

"Adesso basta, ti ammazzo"

Lui 25 anni, con precedenti alle spalle, lei quasi 30. Entrambi originari di Lumezzane avevano deciso di andare a vivere insieme otto mesi fa a Pompiano, dopo essersi frequentati per diverso tempo. Entrambi operai, volevano iniziare una nuova vita, ma poi tutto è cambiato. Iper gelosia da parte di lui convinto di essere tradito, litigi sempre più violenti: prima verbalmente, poi sono arrivate anche le botte. Un inferno dal quale la ragazza ha deciso di fuggire, mettendo fine alla convivenza e mettendo alla porta lui, che però non ha voluto saperne: mercoledì pomeriggio è scattata la follia.

E' iniziato tutto con una segnalazione alla centrale operativa di Verolanuova per una coppia che discuteva animatamente in strada a Pompiano. Lui gridava a lei "adesso basta, ti ammazzo" e l'ha trascinata all'interno di un furgone bianco con la forza, per poi sfrecciare via. La pattuglia, capeggiata dal comandante della stazione di Orzinuovi, sul posto non ha rintracciato nessuno ma ha deciso comunque di approfondire, interrogando e ascoltando i residenti della zona. Sono state anche acquisite le immagini di videosorveglianza di un privato dove si vedeva chiaramente la ragazza, presa a schiaffi e implorantea aiuto, caricata contro la sua volontà sul furgone. Immagini che hanno confermato l'estrema serietà della situazione e il pericolo concreto: ogni minuto poteva essere indispensabile.

Nuda nei boschi di Vestone e costretta a chiedere perdono

Ogni risorsa è stata messa in campo ed in poche ore i militari sono risaliti all’identità della coppia e al veicolo con cui stavano viaggiando, fino a localizzarli nei pressi di Vestone. E’ stato proprio in quel luogo, in alcuni sentieri tra i boschi, che la vittima ha vissuto momenti di terrore costretta a camminare nuda e chiedere perdono per aver deciso di interrompere la convivenza. Nel frattempo le diverse pattuglie impiegate nel rintraccio della Compagnia di Verolanuova e Gardone Val Trompia avevano raggiunto le famiglie della coppia Lumezzane e avevano deciso di cercare disperatamente di localizzarli.

L'escamotage dei carabinieri e l'arresto

I militari hanno fatto contattare la ragazza dalla madre. Durante la conversazione ha riferito che era con i Carabinieri che stavano cercando lei e il compagno per un sinistro stradale avvenuto circa qualche giorno prima. La conversazione è stata ascoltata dall’uomo che aveva costretto la vittima ad inserire il vivavoce, così lui dopo diversi momenti di tentennamento e in un attimo di lucidità ha deciso di lasciare Vestone e dirigersi verso la stazione Carabinieri di Lumezzane. Il veicolo è stato agganciato dai carabinieri in abiti civili e pedinato fino alla caserma di Lumezzane dove il giovane è stato bloccato e tratto in arresto non appena varcata la soglia della caserma in tutta sicurezza, mentre la ragazza liberata è stata prima portata prima all’Ospedale di Manerbio per le cure e dopo al sicuro in località protetta. L’uomo è stato trasportato al carcere di Canton Mombello, dove stamattina il GIP ha convalidato l’arresto disponendo la reclusione.

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