Garda

Scatta la raccolta firme contro la «turistificazione»

Il Collettivo Gardesano Autonomo organizzerà degli incontri in piazza a Desenzano per discutere di questo problema

Scatta la raccolta firme contro la «turistificazione»
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Stop agli affitti brevi: scatta la raccolta firme per limitare le case vacanza e difendere il diritto all’abitare.

Raccolta firme

Nei giorni scorsi il Collettivo Gardesano Autonomo ha dato il via ad una raccolta firme contro la «turistificazione» del lago di Garda: al momento laraccolta è attiva solo a Desenzano ma il Collettivo invita privati o associazioni anche di altri Comuni, sensibili a questo problema, a contattarli o a passare dalla Casa dei Popoli di Desenzano (ogni lunedì sera dalle 21) per ritirare il modulo da firmare.

Richieste

Gli attivisti hanno preparato una lettera indirizzata al sindaco e ai membri della Giunta e del Consiglio comunale di Desenzano del Garda, oltre che alla Presidente della Comunità del Garda che verrà inviata insieme alle firme per chiedere un intervento. Nello specifico nella lettera viene chiesto «di istituire l’obbligo al cambiamento di destinazione d’uso entro la categoria turistico- ricettiva per tutte le attività extra-alberghiere inclusi gli affitti brevi che vedono una crescita esponenziale e una permanenza continuativa dell’appartamento a un uso non residenziale, ma a tutti gli effetti turistico e, solo sulla base del cambiamento di destinazione d’uso, assegnare l’erogazione del Codice Identificativo; di disporre un blocco di nuove strutture turistiche extra-alberghiere (B&B, case vacanza ecc) in centro storico e nelle zone in cui si concentrano più del 70% degli annunci sulle piattaforme degli affitti brevi e che vedono in maggior modo la scomparsa degli affitti per i residenti; di predisporre un lavoro di identificazione delle soglie di “sostenibilità urbanistica” delle attività extra-alberghiere per tutte le zone della città, che valutino per esempio il rapporto tra posti letto turistici e residenti censiti, la distinzione tra chi utilizza l’appartamento in cui è residente e chi è multiproprietario (a partire dal possesso di due immobili), il rispetto della normativa tipologica attraverso il confronto con i cittadini, i sindacati di settore, le reti di attivisti e associazioni a difesa del diritto all’abitare; di effettuare un censimento del patrimonio comunale utilizzabile a fini abitativi e di rimuoverlo o non includerlo nei piani di alienazione previsti dalle esigenze di bilancio, per valorizzarne invece la funzione sociale; di incrementare il patrimonio edilizio pubblico che attraverso il canone sociale rappresenta l’unica alternativa concreta per le fasce più fragili della popolazione contro l’esternalizzazione di fatto dei servizi sociali, rappresentata dal modello unico dell’housing sociale. Una politica urbanistica che sarebbe condotta nel rispetto del dovere prioritario dell’ Amministrazione di tutelare i diritti inviolabili delle persone, singole e associate, contribuendo a rimuovere gli ostacoli economici e sociali alla realizzazione del proprio progetto di vita (art.3 Cost.); di incentivare le locazioni a lungo termine con sgravi fiscali per chi decide di destinare una casa di sua proprietà alla residenzialità e altre misure a sostegno di questa scelta».

Affitti brevi

Dal Collettivo spiegano di aver attivato questa raccolta firme per un duplice motivo: l’aumento sia degli sfratti sia degli affitti brevi, strettamente collegati tra loro. Riprendendo una raccolta firme lanciata a maggio nella città di Napoli, è stato adattato il testo alle esigenze e ai problemi di Desenzano, con leggi e norme relative al diritto all’abitare.

«Gli affitti brevi dal 2015 sono aumentati tantissimo, basta guardare siti come Airbnb e sempre più host sono in realtà dei prestanome a società che gestiscono diversi immobili in affitto - hanno spiegato dal Collettivo - Dal 2022 ci sono stati migliaia di nuovi sfratti e non per morosità incolpevole ma perché il contratto non viene rinnovato poiché il proprietario preferisce dedicarsi agli affitti brevi. E’ necessario normare questo fenomeno mettendo limiti e obblighi ma questo non basta. Sul Garda continuano ad aumentare i prezzi ma i redditi non aumentano e così solo alcune persone possono avere la casa. Servono anche agevolazioni per chi decide di affittare il proprio immobile a lungo termine. Sappiamo che ci sono Comuni che si stanno già muovendo quindi non chiediamo una cosa impossibile. E’ necessario che i Comuni, a livello politico, sollecitino una nuova normativa».

Nelle prossime settimane quindi verranno organizzati degli incontri in piazza per discutere insieme di questo grave problema e portare avanti la raccolta firme.

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