PALAZZO LOMBARDIA

Salute mentale dei giovani: una conferenza in Regione per discuterne

Da Brescia presenti la vicepresidente della Commissione Sanità in Regione Simona Tironi e il primario di Neuropsichiatria infantile degli Spedali Civili dottoressa Maria Elisa Fazzi.

Salute mentale dei giovani: una conferenza in Regione per discuterne
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Il convegno è stato organizzato nell’ambito della Settimana europea della sensibilizzazione alla salute mentale 2021.

Salute mentale dei giovani: una conferenza in Regione per discuterne

“La salute mentale, in particolare quella dei nostri giovani, deve essere una priorità. Su questo la Lombardia deve essere all’avanguardia" così Simona Tironi ha aperto il convegno organizzato a Palazzo Lombardia nell’ambito della Settimana europea della sensibilizzazione alla salute mentale 2021 intitolato “Re-Esistere. Giovani e salute mentale, un dialogo oltre la pandemia”.
L'incontro ha invitato a una maggiore consapevolezza nell'ambito delle tematiche presentate, soprattutto in seguito alla situazione sanitaria innescata da un anno a questa parte.

“Dobbiamo essere consapevoli di quanto sta accadendo e alzare lo sguardo oltre la pandemia per mettere in campo proposte e politiche concrete per un presente e un futuro migliori” ha proseguito la vicepresidente della commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia.

Simona Tironi, relatrice dell'incontro

Dialogo

L'appuntamento è stato organizzato in sinergia con l’assessore al Welfare Letizia Moratti e ha visto in collegamento giovani di tutte le scuole lombarde, medici di Medicina generale in formazione, professionisti e associazioni.
“Abbiamo pensato a questa iniziativa - ha spiegato Tironi - come un dialogo tra i professionisti e i giovani, una categoria ampia ed eterogenea che, come tutti noi, può trovarsi ad affrontare momenti di difficoltà psicologica e di disagio psichico. Momenti che devono essere considerati senza pregiudizi e senza stigma. Sappiamo che la pandemia ha aggravato il quadro già difficile della salute mentale, specie per i più giovani. Ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze abbiamo chiesto un grande, grandissimo, impegno e molti sacrifici”.

Non solo. È evidente come questi mesi abbiano aggravato alcune situazioni e ne abbiano fatte emergere di nuove. Come l'aumento dei casi e delle richieste di aiuto in relazione ai disturbi del comportamento alimentare, all’autolesionismo, alle dipendenze, ma anche i casi di bullismo e di difficoltà legate alla socialità in generale.
"Non possiamo far finta che non sia successo niente, ma dobbiamo affrontare le difficoltà con coraggio e ottimismo - ha puntualizzato Tironi - Quello che deriva dal sapere che esiste una determinata situazione, ma anche le persone, i professionisti, le conoscenze, le capacità, le competenze, la rete, gli strumenti per intervenire: per prevenire e per curare”.

Nel proprio intervento, la vicepresidente ha inoltre evidenziato come “i ragazzi e le ragazze sono una parte importante della nostra comunità regionale, del suo presente e del suo futuro”.
A loro quindi il compito di dare una prospettiva reale e innovativa sulla realtà, portando i propri i loro vissuti ed esortarci a prendere decisioni per un presente e un futuro migliori.

Ricerca

Studi e ricerche dicono che oggi più che mai è la dimensione "peer to peer" ad essere vincente nell’elaborare e nel veicolare i messaggi. "Oggi udiamo ragazzi e ragazze e impostiamo un metodo di ascolto dei bisogni per disegnare le politiche del presente e del futuro - ha chiuso Tironi - Questo passo di metodo potrà essere la premessa per mettere a sistema elementi di merito che spero possano trovare anche nell’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza un veicolo concreto. Sono convinta che l’iniziativa di oggi ci offrirà elementi anche in questa direzione”.

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