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Sala Ex - Cavallerizza: terminati i lavori di recupero conservativo

La prima fase di intervento ha avuto inizio a metà ottobre 2022 e si è conclusa, nel rispetto delle tempistiche previste, a metà dicembre

Sala Ex - Cavallerizza: terminati i lavori di recupero conservativo
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Si sono conclusi i lavori di recupero conservativo e funzionale della Sala Ex-Cavallerizza a Brescia . Viene così restituita alla città come sala espositiva e polifunzionale. L’importo totale dei lavori, comprensivo di Iva, è stato di 619.530 euro, di cui 210mila per opere esterne (lotto 1), 310mila per opere interne (lotto 2) e 99.530 euro per opere da restauratore volte all’indagine conoscitiva, alla messa in sicurezza e al restauro degli elementi decorativi interni ed esterni.

 

Primo lotto: opere esterne

La prima fase di intervento ha avuto inizio a metà ottobre 2022 e si è conclusa, nel rispetto delle tempistiche previste, a metà dicembre. I lavori, volti al recupero conservativo delle opere esterne, hanno riguardato l’indagine stratigrafica delle superfici intonacate e lo stato di conservazione, la manutenzione straordinaria della copertura con la posa di una nuova linea vita, la messa in sicurezza e il restauro delle superfici, comprese le lunette dipinte con soggetti equestri.

Opere sulle facciate esterne: visto lo stato generale di conservazione delle superfici, fortemente compromesse dalle alterazioni chimiche in atto, si è eseguita una pulitura generale a secco manuale. Inoltre, su tutta la facciata, è stata eseguita una ripresa completa delle fessurazioni, con delle micro-stuccature sulle superfici con diffusa esfoliazione, mantenendo le caratteristiche della facciata per colorazione e per granulometria.

Sulle superfici in marmo del basamento si è intervenuti con la rimozione delle stuccature in cemento e la loro sostituzione con malta di grassello di calce e polvere di marmo. Si e poi proceduto alla pulitura delle scritte a smalto e successivamente è stato applicato un prodotto antigraffiti.

Gli scuri e i portoni delle facciate lungo via Cairoli e corso Matteotti sono stati restaurati, è stata rimossa la vernice deteriorata e sono state eseguite le opportune stuccature con verniciatura finale della tonalità originaria, come rinvenuta a seguito di apposita indagine stratigrafica.

Opere sulle coperture: l’intervento sul tetto ha previsto il riordino generale dei coppi, con sostituzione degli elementi rotti, la sostituzione di parti di guaina e dell’ondulina e la pulizia generale delle grondaie e dei pluviali. Infine è stato posato un dispositivo anticaduta Linea Vita di tipo A.

 

Secondo lotto: opere interne

La seconda fase di intervento ha avuto inizio a metà gennaio 2023 e si è conclusa pochi giorni fa.

I lavori hanno riguardato la realizzazione ex novo degli impianti e la manutenzione ordinaria, oltre al restauro conservativo delle superfici più pregiate della controfacciata e dell’arco di trionfo dove sono visibili affreschi di varie epoche, testimonianza storica materiale delle diverse destinazioni d’uso succedutesi nel tempo.

L’immobile presentava numerose infiltrazioni sul muro a sud della sala che divide lo spazio principale da quello absidale e ulteriori infiltrazioni sul muro affrescato tra l’ex-presbiterio e l’absidiola, risolte prima dell’inizio dei lavori e causate da alcune perdite nell’impianto idrotermosanitario degli appartamenti soprastanti. Inoltre erano presenti numerose macchie sulla volta centrale e su alcune pareti verticali dovute a perdite di acqua dal tetto, risolte nella prima fase di intervento. Le pareti necessitavano di una nuova tinteggiatura generale e gli impianti presenti erano obsoleti e non a norma (elettrico, meccanico, idrotermosanitario bagno per disabili e bagni al primo piano) o addirittura non presenti.

Il progetto ha previsto una serie di interventi, primo dei quali la rimozione delle tesate dell’impianto di illuminazione esistente che andavano a compromettere la percezione generale dei volumi interni.

Si è proceduto con la sigillatura di tutte le cavillature e fessurazioni degli intonaci in parete, sulla volta e sul cornicione, per poi procedere con la tinteggiatura generale degli intonaci.

È stato realizzato il nuovo impianto elettrico sfruttando i passaggi esistenti.

Il progetto illuminotecnico ha previsto l’installazione di corpi illuminanti ancorati alle catene della sala principale che illuminino sia verso il basso che verso l’alto. Al di sotto del pavimento è presente un cavedio che ha permesso di predisporre torrette a pavimento per l’installazione di nuove prese elettriche. È stato realizzato un impianto allarme incendio con appositi segnalatori acustici e visivi e verranno sostituiti i ventilconvettori che sono stati incassati nelle nicchie presenti sulle pareti.

Per quanto riguarda l’ingresso, sono stati sostituiti i vetri della bussola con vetri antisfondamento e sono state verniciate le parti in legno, utilizzando una tinta coerente ai vicini affreschi barocchi. È stata eseguita un’accurata manutenzione dei serramenti interni con nuova verniciatura e sono stati messi a norma i bagni presenti al primo piano e quello per disabili a piano terra.

Il restauro della controfacciata e dell’arco di trionfo ha previsto:

·      La pulitura, il consolidamento e la revisione del ritocco pittorico del grande dipinto equestre della lunetta della controfacciata

·      La pulitura e la revisione delle stuccature, delle lacune neutre e del ritocco pittorico dei dipinti seicenteschi della controfacciata

·      Il restauro dei dipinti seicenteschi, quattrocenteschi e il riordino cromatico di tutte le superfici dell’arco di trionfo

Il restauro dell’abside e degli affreschi quattrocenteschi della sacrestia sono tuttora in corso.

 

 

Brevi cenni storici

La Cavallerizza, sede del maneggio pubblico della città, fu progettata nel 1845 dall'architetto Luigi Donegani. In precedenza l'edificio era adibito a chiesa annessa al convento di Sant' Antonio di Vienne. Dal Quattrocento fu ricavato un ospizio per accogliere i pellegrini e per assistere malati e poveri. Nel 1568 venne concessa ai padri Gesuiti che vi fondarono il collegio dei Nobili, attivo fino al 1822. Il convento venne poi ampliato e la chiesa arricchita di opere d'arte, in parte andate distrutte durante l'incendio del 1669. Nel 1845 divenne maneggio pubblico: per questo motivo probabilmente la facciata neoclassica venne arricchita da decorazioni che rimandano al mondo dell'equitazione. Negli anni successivi vennero effettuate opere di rimaneggiamento che rivelarono una originaria fattura tardo-gotica della chiesa. Nel 1967 le continue richieste dell'Ufficio di Igiene cittadino, che non gradiva la presenza dei cavalli in centro, costrinsero la scuola a trasferirsi.

L'interno, ad aula unica, presenta iscrizioni ed affreschi pertinenti alla chiesa primitiva, scoperti in occasione dei lavori per trasformare l'edificio in un'aula studio, funzione che mantenne fino al 2017.

 

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