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Rsa Serlini, il parrocco don Adriano Bianchi si autosospende dalla carica di membro di Cda della Fondazione

Un iter travagliato, non solo per i diretti interessati ma anche per la comunità a cui il parroco si era rivolto in un’omelia nel periodo natalizio

Rsa Serlini, il parrocco don Adriano Bianchi si autosospende dalla carica di membro di Cda della Fondazione
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Rsa Serlini, il parrocco don Adriano Bianchi si autosospende dalla carica di membro di Cda della Fondazione.

Don Adriano Bianchi si autosospende dal Cda della Fondazione

Il «persistente clima di tensione che si respira a Ospitaletto tra la gente e le istituzioni circa la gestione e il futuro della Rsa Serlini» non lascia alternative al parroco don Adriano Bianchi se non quella di autosospendersi dalla carica di membro del Cda della Fondazione.

La notizia, dopo una lunga riflessione sul ruolo della parrocchia San Giacomo Maggiore all’interno del Consiglio d’amministrazione della casa di riposo ospitalettese, è arrivata venerdì (19 aprile 2024) da don Adriano Bianchi che, in una lettera indirizzata al presidente della Fondazione Giambattista Garza (in carica fino alla fine di aprile 2024), alle altre figure consiliari a e al sindaco Laura Trecani, ha comunicato l’intenzione di «autosospendermi da membro del Cda della Rsa Serlini».

La decisione non è di certo improvvisa, bensì maturata durante le innumerevoli controversie tra il Cda uscente della Serlini e l’attuale maggioranza politica che, con la prima cittadina, aveva determinato l’allontanamento dalla carica ai tre vertici della Rsa (al presidente Giambattista Garza, alle vice Francesca Ferraresi e al consigliere Germano Bettoncelli). Alla revoca erano succeduti prima la nomina dei tre nuovi consiglieri da parte di Trecani (Antonio Tirinato, Simonetta Stefanini e Giambattista Rocco), poi l’intervento di Ats con il Commissario straordinario (la dottoressa Chiara Segala) in attesa del responso del giudice del Tribunale di Brescia (a cui, vista la situazione, Garza e i suoi si erano rivolti). Così, il marzo scorso il tribunale aveva giudicato «illegittimo» il decreto sindacale e rimesso al proprio posto Garza e i suoi fino alla fine del mandato quinquennale (al termine del quale succederanno, dal 29 aprile 2024 al 28 aprile 2029, Tirinato, Stefanini e Rocco, come comunicato dal sindaco poco prima della missiva di don Adriano).

Le sue parole

Un iter travagliato, non solo per i diretti interessati ma anche per la comunità a cui il parroco si era rivolto in un’omelia nel periodo natalizio. Ad aprile 2024 la nuvola di crisi sembra ancora tutt'altro che passeggera: dal commissariamento, all’esito giudiziario, al terzo opuscolo spedito alle famiglie ospitalettesi dal quasi ex presidente e dal Cda e, non per ultima, la (temporanea) rinuncia del titolo da parte del parroco.

«Premesso che la parrocchia non intende sottrarsi al ruolo che nel tempo la comunità le ha conferito a tutela degli anziani e dei dipendenti, registro oggi il mio disagio e l’impossibilità ad esercitare un ruolo di conciliazione e di mediazione tra le parti che miri a una più serena gestione di questa nostra istituzione –ha scritto don Adriano- Nel periodo natalizio ho speso qualche parola, anche in pubblico, su questa vicenda quando a rischio c’erano gli stipendi dei dipendenti, auspicando un accordo tra le parti che non ha avuto esito positivo. I fatti e le argomentazioni sono ormai noti. Personalmente mi sento moralmente obbligato a far sì che questa situazione non sia strumentalizzata e non crei ulteriori divisioni nella comunità».

Pertanto, ha concluso il parroco:

«Comunico che intendo autosospendermi da membro del Cda della Rsa Serlini. Al momento dell’insediamento del nuovo Consiglio farò poi le mie valutazioni. Ritengo che oggi sia necessario e doveroso questo segnale con l’auspicio che presto si possa tornare a lavorare in un clima più sereno».

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