Rinnovabili

Rovato, entro il 7 aprile le adesioni alla Cer

E' stato presentato il progetto di una Comunità energetica rinnovabile: ma i tempi stringono

Rovato, entro il 7 aprile le adesioni alla Cer
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Produrre, consumare e condividere energia pulita a chilometro zero. Non è un’utopia, ma il modello alla base della Cer, Comunità energetica rinnovabile, che è stato presentato lunedì 27 marzo  in un incontro pubblico nella sala del Pianoforte del Municipio. Il Comune di Rovato vuole infatti fasi promotore dell’avvio di un percorso finalizzato alla nascita della Cer sul proprio territorio, con il duplice obiettivo di tutelare l’ambiente e alleviare i costi energetici di famiglie e imprese.

Rovato, entro il 7 aprile le adesioni alla Cer

In apertura della serata la presidente del Consiglio comunale Roberta Martinelli ha portato i saluti del sindaco e ringraziato i consiglieri che fanno parte del gruppo di lavoro sulla Cer: Andrea Giliberto (RovatoW) e Stefano Fogliata (Rovato Vale) per la minoranza, Gabriele Buffoli (assente per altri impegni e sostituito per l’occasione da Diego Vezzoli) e Carlo Alberto Capoferri per la maggioranza. "Ringrazio l’assessore Daniela Dotti – ha proseguito – Ci siamo affidati a We Project, una società di esperti che ha l’incarico di seguirci in questo percorso". L’ingegnere Ilaria Bresciani ha cercato di spiegare, in modo molto semplice e chiaro, i concetti alla base della Cer. «"Parliamo di fonti rinnovabili e di gruppi di persone che si alleano – ha precisato – Si tratta di produrre energia a chilometro zero per andare a sopperire ai consumi, di mettere a disposizione degli altri un impianto. Il privato cittadino può diventare protagonista. Le ricadute sono significative: innanzitutto ci sono vantaggi ambientali, perché si utilizza una fonte rinnovabile vicina alle utenze, e ci rendiamo indipendenti dal fossile; poi si verificano dei risparmi in bolletta e si innescano percorsi con ricadute sociali (bonus energia ecc.)".

Chi può partecipare alla Cer?

Ma chi può partecipare alla Cer? Le adesioni sono aperte sia a chi ha un impianto e vuole mettere a disposizione l’energia in eccesso, sia a chi non ce l’ha e vuole entrare come consumatore, con alcune indicazioni: chi ha realizzato l’impianto da fonte rinnovabile prima del dicembre 2021 può concorrere solo per il 30%; inoltre l’energia può essere messa in comunicazione se si è sotto la stessa cabina di riferimento.
Dal punto di vista storico, la prima Cer è nata in Italia nel 2020 e ad oggi ce ne sono una ventina ma, in vista della manifestazione di interesse per la presentazione di progetti di Comunità energetiche rinnovabili di Regione Lombardia, in scadenza il 30 aprile, il numero di comunità è destinato ad aumentare. L’ingegnere Bresciani ha sintetizzato anche il sistema degli incentivi che vengono riconosciuti per vent’anni, dando maggiori risorse a chi condivide energia rispetto a chi la cede: "Il Comune potrebbe usare gli incentivi per realizzare nuovi investimenti e nuovi impianti da fonti rinnovabili, oppure per erogare dei bonus, installare colonnine di ricarica elettrica o investire in progetti con ricadute sociali, mentre le imprese potrebbero utilizzare gli introiti per rientrare dall’investimento effettuato o per farne di nuovi; i cittadini, invece, potrebbero vedere delle riduzioni in bolletta solo per aver aderito alla Cer".

I tempi stringono

Insomma, i vantaggi sono tanti, ma c’è anche un grosso problema, purtroppo non trascurabile: i tempi, davvero strettissimi. Chi intende aderire alla Cer è infatti chiamato a compilare il modulo e l’allegata dichiarazione di intenti (entrambi possono essere scaricati dal sito del Comune di Rovato e, in questa fase, non sono assolutamente vincolanti) entro il 7 aprile. Nel form vengono richiesti una serie di dati, molti dei quali si trovano sulla bolletta: dal codice Pod al consumo medio. Solo con questi dati, la società incaricata potrà infatti stilare un bilancio energetico e capire se ci sono le condizioni per l’avvio della Cer. "Siamo all’inizio di un percorso che è importante, promuove un approccio diverso rispetto all’utilizzo di energia. L’adesione sarà libera e l’utente potrà sempre entrare o uscire, in qualsiasi momento: sicuramente è una grande opportunità, uno strumento a supporto dello sviluppo sostenibile", ha aggiunto Ilaria Bresciani. Raccolte le manifestazioni d’interesse, Regione Lombardia dovrebbe pubblicare un bando per finanziare nuovi impianti realizzati dai Comuni, ma solo a patto che l’energia sia condivisa con i cittadini. Nel corso della serata è stato spiegato che, molto probabilmente sarà data priorità agli enti più virtuosi e dunque le Cer con il maggior numero di adesioni avranno più chance di essere finanziate.

Ulteriori informazioni

Per ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi all’Ufficio tecnico comunale, oppure contattare la società We Project (al numero 030.8374509 o via mail a info@weproject.it). In alternativa, si può consultare la piattaforma My green energy.

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