Il caso

Rovato, bocciata la mozione contro la Ztl

RovatoW chiedeva una sospensione della limitazione per valutare altre soluzioni, ma la maggioranza ha risposto picche

Rovato, bocciata la mozione contro la Ztl
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«Perché non sospendiamo la Ztl e riapriamo il dialogo con la cittadinanza per trovare una soluzione sensata e condivisa?» Era questo, in estrema sintesi, quanto proposto dalla mozione depositata da RovatoW e discussa giovedì sera in coda a un Consiglio comunale decisamente rovente. Mozione che, però, alla fine è stata bocciata.

La discussione in Consiglio

Il documento, illustrato dal consigliere Andrea Giliberto, prende piede dalle lamentele di cittadini e commercianti: «Chiediamo di fare un passo indietro o laterale per trovare una soluzione più funzionale».

Il primo a intervenire è stato il consigliere di maggioranza Carlo Alberto Capoferri, capogruppo di Fratelli d’Italia, che nelle scorse settimane era stato accusato proprio da RovatoW di doppiogiochismo per la posizione ambigua sul tema. «Intendo innanzitutto rassicurare che la maggioranza ha a cuore gli interessi della città di Rovato e dei cittadini che vi lavorano - ha esordito - Io mi sono impegnato sul fronte dei rapporti con i commercianti e ringrazio gli esercenti della piazza, che frequento abitualmente, per la sinergia che hanno creato. Sono convinto che si possa e si debba trovare una via di mezzo. Sto lavorando nella direzione di riaprire la piazzetta dell’ex Pretura, stiamo riflettendo sulla riorganizzazione dei sensi unici. La vostra mozione è provocatoria, faziosa e arrogante: tutto fa tranne che promuovere il dialogo».

Il consigliere di Rovato Domani Matteo Buizza ha parlato dell’incontro organizzato nei giorni scorsi dal gruppo Rovato vivibile, di cui fa parte: «E’ stato notevolmente partecipato - ha spiegato - Sono emerse visioni diverse di piazza ma anche un malessere nei confronti della Ztl. Io non voglio essere portavoce del fronte del “no”, anche perché sono convinto che non si può amministrare ascoltando l’umore dei cittadini, ma che si sia creata una spaccatura è innegabile. Stanno mancando i presupposti per un confronto. Credo che l’obiettivo della mozione fosse quello di trovare una via di mezzo».

Valentina Remonato, capogruppo di Rovato 2020, si è detta favorevole in senso generale ai centri urbani pedonali. «Ma serve un’analisi urbanistica approfondita, le limitazioni non vanno imposte altrimenti si crea un danno economico - ha precisato - Ritengo che la soluzione non sia stata sufficientemente pensata: è sbagliato il metodo. Bisogna prima cambiare la mentalità delle persone. Le lamentele sulla movida non sono una base sufficiente per giustificare la Ztl». Renato Bonassi, capogruppo di RovatoW, ha respinto le accuse di faziosità: «Volete trovare per forza un nemico. Secondo noi non è questa la soluzione giusta: il traffico adesso è peggiore di prima. Suggeriamo di confrontarsi, ma prima di tutto deve essere chiaro l’obiettivo: io non l’ho ancora capito». Forti perplessità da parte del capogruppo di Rovato Domani Stefano Fogliata: «Le motivazioni con cui viene introdotta la Ztl sono due: tutelare le persone e tutelare il contesto architettonico. Allora perché non la chiudete per 24 ore? Spendere 100mila euro per tre vie e una piazza non ha senso».

L'intervento del sindaco

Il sindaco Tiziano Belotti ha innanzitutto evidenziato che la Ztl «forse non è la perfezione, ma è stata una scelta molto ragionata: quello che fa questa Amministrazione non è insensato e non è neanche una guerra personale». Il primo cittadino ha ripercorso il cammino che ha portato all’entrata in vigore del provvedimento, preceduto da ripetute sollecitazioni ai commercianti affinché dicessero ai clienti di non parcheggiare in piazza. «Ho foto vergognose di auto davanti a passi carrabili o che addirittura ostruivano l’accesso a intere vie», ha lamentato Belotti, prima di leggere la sua risposta. Un’argomentazione assai dettagliata in cui spiega che l’istituzione della Ztl nasce dalla «lamentata situazione di disturbo, soprattutto nelle ore serali e notturne, segnalata da anni dai residenti del centro storico e dell’utilizzo dissennato dei relativi spazi aperti utilizzati a parcheggio selvaggio. La nostra splendida piazza è uno spazio da vivere e da riempire con attività ed eventi, non un parcheggio».

Il sindaco ha ricordato che a una manciata di metri da piazza Cavour ci sono numerose aree di sosta: piazza Palestro, piazza Montebello, i parcheggi delle scuole e del Municipio, quelli della biblioteca e di piazza Garibaldi (per un totale di 300 posti) ai quali si aggiungono i mille stalli di sosta in zona mercato. Belotti ha aggiunto che la mediazione è già stata tentata, invano: «Le soluzioni non hanno sortito alcun effetto. Se non viene interdetta perentoriamente la sosta selvaggia e il transito inutile e disturbante, non vi è la possibilità di ottenere risultati». A niente avrebbero portato multe e controlli da parte della Polizia Locale, peraltro così distratta da interventi ben più importanti. «Ecco spiegato perché da tre anni a questa parte durante il periodo estivo la piazza era già stata interdetta alla circolazione veicolare nelle serate di giovedì, venerdì e sabato, con la speranza che venisse compresa la necessità di regolare certi comportamenti non più tollerabili». Una sperimentazione invece miseramente fallita. Ed è a questo punto che è partita la pianificazione della Ztl. «L’inversione del senso di marcia di via Ricchino è stata determinata dalla necessità di rendere immediatamente usufruibili ai clienti di bar, ristoranti e negozi i parcheggi posti a sud dei paracarri della piazza, anche quando la Ztl risulta attivata. Inoltre l’accesso da via Ricchino alla piazza evita l’attraversamento alto della stessa prima necessario salendo da via Donatori per recarsi verso piazza Palestro, le scuole, il Municipio o l’oratorio, invitando il traffico veicolare a transitare a nord della prima cintura del centro».

Mozione bocciata

Ribadendo infine il bisogno di tutelare la sicurezza di pedoni e ciclisti e, parallelamente, l’obbligo da parte di un’Amministrazione pubblica di prendere in considerazione le segnalazioni dei cittadini riguardo alla quiete, Belotti ha dunque ritenuto irricevibile la mozione presentata da RovatoW. «Ho fatto sintesi e preso una decisione. Potevo mettere la testa sotto la sabbia ancora per un anno, fino alla scadenza del mandato ed evitare tutte queste discussioni. Ma penso che un sindaco debba fare il sindaco fino in fondo se è convinto delle sue ragioni e se animato dal bene comune, rischiando magari anche di risultare fastidioso e irritante, ma tutto questo fa parte del gioco», ha chiosato.

La mozione è dunque stata respinta: solo cinque i voti favorevoli, raccolti dalla minoranza; compatta e contraria invece la maggioranza.

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