Rolfi chiede deroghe alla caccia ma la Lac Brescia attacca: "Strage di specie protette"

Rolfi chiederà all'Ispra deroghe per la caccia a storno, fringuello e peppola e per la cattura di torde.

Rolfi chiede deroghe alla caccia ma la Lac Brescia attacca: "Strage di specie protette"
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Il primo atto di Fabio Rolfi in regione è stato quello di parlare di caccia e di deroghe, aumentando le specie abbattibili. Ma le assocazioni ambientaliste non ci stanno e la Lac spiega la situazione, dal suo punto di vista.

Rolfi e le deroghe

regione"In settimana partirà la richiesta di deroga all'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per storno, fringuello e peppola, nonche' la deroga per la cattura di torde, cesene e merli - ha affermato Rolfi - L'iniziativa e' stata condivisa con le associazioni venatorie lombarde. Intendo dare nuovo slancio al tema per superare le note resistenze di Ispra alla concessione di deroghe, comunque previste anche dalla normativa europea".

La Lega abolizione caccia e le leggi

"La sua è un'apparente ignoranza di sconfitte incassate dalla Regione Lombardia negli infiniti tentativi di azzerare le convenzioni europee sulla tutela della fauna e le competenze dello Stato in materia venatoria - hanno affermato gli esponenti di Lac Brescia - Rolfi parla della necessità di reintrodurre le deroghe, dando il via (che novità!) alle fucilate a peppole, fringuelli e soprattutto storni anche per sostenere l’industria delle armi sportive, dimenticandosi di dire che da decenni ormai il 90% della produzione finisce all’estero".

Sparare agli storni per proteggere i vigneti?

"Lo storno ha causato gravi perdite alle produzioni lombarde. I danni accertati dal 2008 a oggi ammontano a 800 mila euro nella nostra regione. Solo nel 2017 le province di Brescia, Pavia e Sondrio hanno registrato danni per 60 mila euro - sostengono dalla regione - Le colture maggiormente colpite sono quelle vitivinicole per la produzione
di vini DOC e DOCG e frutticole (melo, ciliegio), con concentrazione nel periodo della maturazione dei frutti a giugno
e tra agosto e ottobre"

La risposta della Lac non si è fatta attendere anche su questo punto: "Vuole decretare una caccia senza quartiere allo storno accusandolo di danni il cui ammontare - 60 mila euro nel 2017 su tre province (Brescia, Pavia e Sondrio) - fa ridere nella sua pochezza. Naturalmente si dimentica anche di  dire che questa specie ha un ruolo enormemente positivo nel controllo di insetti potenzialmente molto più pericolosi per le colture agricole; ma ci siamo abituati da sempre alla distanza siderale tra la verità scientifica e la cosiddetta politica, scientificamente molto capace solo nella vendita di panzane populiste"

 

 

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