“C’è fumo”, “L’aria è irrespirabile”, “Cosa brucia?”. Decine e decine di messaggi nella serata di giovedì 19 marzo hanno affollato le pagine Facebook di numerosi paesi della Franciacorta. La risposta è semplice: molti cittadini, privatamente, hanno deciso di onorare la tradizione del rogo della Vecchia. Una scelta che ha fatto discutere, soprattutto ad Adro.
Roghi ovunque per la Vecchia
Le segnalazioni sono arrivate dai cittadini residenti in numerosi comuni della Franciacorta, da Capriolo a Rovato, passando per Adro ed Erbusco. In molti, infatti, non hanno pensato ai falò di metà Quaresima, vista la situazione di emergenza sanitaria per il Coronavirus e gli oratori chiusi. Il fatto è che molte famiglie hannno deciso di bruciare comunque la Vecchia, nel giardino di casa o in un cortile. Si sono così accesi tanti roghi tutti insieme, come confermato anche dai Vigili del fuoco. Un modo, probabilmente, di ritrovare un po’ di normalità in una situazione difficile, che però è stato duramente condannato.
La dura presa di posizione del sindaco di Adro
“Stasera sono veramente deluso, neppure in questo momento siamo stati capaci di non avvelenarci bruciando qualsiasi cosa avanzava a casa con la scusa della vecchia di metà Quaresima – ha scritto il sindaco di Adro Paolo Rosa sulla pagina del Comune di Adro – Mi sto davvero vergognando visto il momento che stiamo passando e il dolore di moltissime persone! A volte riusciamo a dare proprio il peggio di noi stessi e arrivo a pensare che molte volte le disgrazie ce le cerchiamo. Chi si sente offeso da queste parole può scrivermi in privato o una volta passato tutto prendere appuntamento, così gli dico il resto! Scusate lo sfogo poco istituzionale!”
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