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Ritorno all'antico splendore: le tele della parrocchiale di Villa Pedergnano saranno restaurate

"L'ultima cena" e il San Carlo del Barbelli verranno restaurato grazie al dono di due benefattori "che si sono prodigati per restituire alla comunità due bellissimi dipinti", ha spiegato dal parroco don Giuliano

Ritorno all'antico splendore: le tele della parrocchiale di Villa Pedergnano saranno restaurate
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Due opere pregevoli collocate all’interno della chiesa parrocchiale di Villa Pedergnano a breve ritroveranno l’originario splendore grazie a un significativo intervento di restauro affidato a Marina Baiguera. Ad annunciarlo, con autentica soddisfazione, il parroco don Giuliano Massardi. «Da sempre chi entra nella nostra chiesa può goderne la semplice bellezza ed eleganza sia dal punto di vista architettonico che delle opere d’arte ivi contenute - ha sottolineato - Sono il frutto della fede dei nostri avi che hanno reso così culto a Dio e catechizzato il popolo anche attraverso la cura e l’abbellimento della chiesa, vissuta e percepita come casa di Colui che è la bellezza assoluta».

Ritorno all'antico splendore per le tele della parrocchiale

Il sacerdote ha elogiato l’attenzione, devozione e cura dei parrocchiani nei confronti degli edifici ecclesiastici. «Ogni dono fatto, ogni gesto di attenzione, ma anche ogni piccola pulizia e decoro servono a tramandare ai posteri la nostra fede personale nella presenza di Dio all’interno della chiesa che quindi merita tutte le attenzioni possibili - ha proseguito - Significa rendere bella, pulita ed elegante la nostra “sposa” alla maggior gloria di Dio!».

Il restauro sarà interamente finanziato da due benefattori che, come evidenziato da don Giuliano, si sono prodigati per restituire alla comunità due bellissimi dipinti. «Grazie di cuore a loro e alla restauratrice Marina Baiguera che prenderà in carico il lavoro dopo tutte le necessarie autorizzazioni della Curia Diocesana, della Soprintendenza alle belle arti e il placet del Consiglio affari economici e pastorale della parrocchia».

«Ultima cena»

 L’«Ultima cena», collocata sul lato sinistro del presbiterio, non ha un’attribuzione certa, ma in base ad alcune ricerche storiche recenti (e in particolare alle affinità con il dipinto, con lo stesso soggetto, restaurato a Bedizzole) potrebbe essere riconducibile a Grazio Cossali (Orzinuovi, 1563 – Brescia, 1629), pittore di tele principalmente sacre e di grandi dimensioni. Il restauro di questa opera, oltre a salvaguardare lo stato di conservazione, consentirà di leggere correttamente la tecnica e la tavolozza impiegata dall’artista, aiutando gli storici a identificarne con certezza l’autore.

Per quanto riguarda lo stato di conservazione, il dipinto è molto offuscato da strati di protettivi imbruniti, tanto da rendere difficile la lettura della tavolozza originale, anche se non ci sarebbero lacune significative. L’opera presenta tracce di un dilavamento probabilmente legato a una infiltrazione d’acqua (problematica che è stata sicuramente risolta nel corso degli anni, perché i segni non sono recenti).

«San Carlo Borromeo intercede presso la Vergine per le anime purganti»

L’altra opera, «San Carlo Borromeo intercede presso la Vergine per le anime purganti» (1630), è di Gian Giacomo Inchiocchio detto il Barbelli o Barbello (1604-

1656), pittore originario di Offanengo morto a Calcinatello, ed è collocata sul lato destro del presbiterio. Il dipinto, come si legge nella relazione, è molto offuscato da strati di protettivi ossidati e imbruniti, tanto da rendere difficile anche la lettura di data e firma, oltre che la tonalità della tavolozza originale e parte della stessa rappresentazione iconografica, in particolar modo nella porzione inferiore dove sono raffigurate le anime purganti.

I problemi conservativi riguardano piccoli fori centrali lungo la cucitura al di sotto della mano di San Carlo; lacune del supporto lungo il lato destro, incollato al telaio, con riprese di colore direttamente su legno; chiodatura sul fronte lungo tutti lati; taglio risarcito dal retro e ripreso pittoricamente sul fronte all’altezza delle teste dei cherubini; sbiancamento del film protettivo; numerosi ritocchi alterati diffusi sulla superficie.

Il progetto di restauro

Per quanto riguarda l’«Ultima cena», il progetto di restauro prevede un’analisi della tela e della funzionalità del telaio e delle possibilità di tensionamento; il supporto sarà spolverato con pennelli e spazzolini morbidi e, se le fibre di lino risulteranno funzionali e ben conservate, non verrà applicato alcun consolidante; le resine stese in superficie, quali film protettivi non originali, saranno rimosse; saranno inoltre eseguite stuccature a livello, a risarcimento delle lacune preparatorie, mentre il ritocco pittorico sarà eseguito a mimetico, Il costo preventivato è di 6mila euro; in caso sorgesse la necessità di sostituire il telaio, la spesa richiederebbe altri 1.200 euro.

Per quanto riguarda la tela del Barbelli, la fase preliminare di valutazione sarà analoga; successivamente il quadro verrà velinato con carta Giapponese e colla animale, in quanto sarà necessario rimuovere lo stesso dal telaio, scollandolo lungo il lato destro. Per riportare correttamente il dipinto al telaio il supporto sarà dotato di fasce perimetrali e il corretto livello del supporto originale mancante, lungo il lato destro, sarà ottenuto tramite inserti modellati. Per quanto riguarda poi l’intervento sul dipinto, anche qui si procederà alla rimozione con solventi delle resine stese in superficie; saranno eseguite stuccature a livello; una prima verniciatura sarà stesa a pennello, mentre il ritocco pittorico sarà eseguito a mimetico. Il costo previsto è pari a 9.900 euro, cui se ne potrebbero aggiungere altri 600 euro in caso di sostituzione del telaio.

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