Rifornivano di cocaina il Garda: in manette cinque albanesi

Rifornivano di cocaina il Garda: in manette cinque albanesi
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Due chili al mese di cocaina importata dall'Olanda in Italia: basi strategiche in provincia di Varese e di Verona. 

Foraggiavano i pusher della provincia di Milano e del veronese, lago di Garda compreso, i membri della banda di stranieri dedita allo spaccio di stupefacenti incastrata dai carabinieri di Varese. Cinque albanesi senza dimora stabile, tutti con regolare permesso di soggiorno e precedenti legati sempre al mondo degli stupefacenti: sono stati arrestati all’alba di giovedì 9. Si tratta di: Endri Colaj, 28 anni di Castellanza, i due intermediari utilizzati per l’acquisto di stupefacente, vale a dire Albert Prekducaj, 39 anni, e Fatmir Preka, 38 anni – curavano l’acquisto di cocaina, il primo dall’estero, il secondo attraverso le conoscenze acquisite nella zona del nord ovest lombardo –; il principale pusher dell’organizzazione, Edmond Prekducaj, 33 anni, e di Jetmir Kumbulla, 28 anni, che intratteneva fitti rapporti con la zona di Peschiera del Garda ed il nord est in generale.

«Le indagini sono iniziate nel primo semestre del 2015 – ha raccontato nella conferenza stampa sull’operazione “Switch” il maggiore Paolo Tiadina, comandante del Nucleo Investigativo – Da lì, abbiamo potuto ricostruire un gruppo di 10 persone composto da 8 albanesi, di cui 5 posti agli arresti, uno sloveno e una donna rumena».

Al vertice il 28enne Colaj, accusato anche di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione della rumena all’interno di un appartamento di Legnano, di uno a Milano e pure per strada. Ed è esaminando i movimenti dei clienti che i militari hanno scoperto che la donna, oltre ad aver detenuto parte della droga e alle prestazioni sessuali, faceva anche da tramite tra i clienti e gli spacciatori. Infatti li indirizzava a Colaj e i suoi accoliti, raccomandandosi di prendere il treno per evitare i controlli.

«Il traffico di droga si aggirava intorno ai 2 chili al mese – ha continuato Tiadina – Colaj si avvaleva di quattro persone che facevano da intermediari col Nord Est, in particolare nelle provincie di Verona e Venezia, dove avevano un’altra base logistica». A confermare i traffici anche sul Gardai, l’arresto ad agosto a Peschiera del Garda di un corriere sloveno proveniente dall’Olanda nella cui auto, un’Audi A6, nascosto da un doppiofondo, è stato trovato un chilo di polvere bianca, oltre a circa 9mila euro in contanti e alcuni biglietti «che ci hanno fatto capire l’entità del carico iniziale trasportato – ha aggiunto il maggiore – pari a circa 10 chili, precedentemente pagata dai committenti e già distribuita ai vari contatti dislocati in diverse regioni, che in cambio del “disturbo” lo ripagavano con i soldi ritrovatigli addosso».

 

Da Gardaweek del 10 febbraio


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