Riaperture di bar e ristoranti, ma solo all'aperto: a Iseo nuovo regolamento per i plateatici
Nessun canone per gli spazi esterni occupati da bar e ristoranti fino al 30 giugno, salvo ulteriori proroghe ministeriali.
La delibera sul regolamento dei plateatici dei locali pubblici è stata votata in Giunta proprio questo pomeriggio all’unanimità.
Riaperture di bar e ristoranti, ma solo all'aperto
Sulla carta (del decreto) riaprire sembra semplice. Ma nella pratica tutta questa semplicità non si vede. I problemi e i dubbi legati alla riapertura di lunedì sono molti, a partire dal fatto che ancora non è dato sapere se la Lombardia passerà o meno in zona gialla dal 26 aprile.
Ipotizziamo che, come il presidente Attilio Fontana ha auspicato, effettivamente la nostra Regione entri in zona gialla e quindi si possa ritrovare un po’ di quella libertà tanto agognata. Per i bar e i ristoranti, ma teoricamente anche per le pasticcerie, ad esempio, non sono tutte rose e fiori. Innanzitutto da lunedì in zona gialla potranno riaprire solamente i locali che hanno un dehors o uno spazio esterno dove poter posizionare i tavoli. All’interno si potrà mangiare solamente dall’inizio di giugno. "Nella zona gialla sono consentite le attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, a pranzo e a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti in vigore", recita la sintesi del decreto pubblicata sul sito del Governo ieri, giovedì, in attesa della pubblicazione del testo integrale.
Ma chi non ha un plateatico come deve fare? Molte Amministrazioni comunali stanno dando la possibilità ai locali di posizionare tavoli, sedie e ombrelloni all’aperto nonostante non abbiano una concessione pregressa. Ma in molti punti dei paesi non è possibile farlo: sono diversi i ristoranti che affacciano direttamente sulla strada, per esempio, o che si trovano all’interno di vicoli stretti che non permettono di occupare spazio senza intralciare il passaggio.
Basta guardare Iseo, paese che vive di turismo e vanta moltissimi locali, per capire come, per un mese e mezzo (fino all’1 giugno) ci saranno locali di "serie A" e locali di "serie B", che si giocheranno tutto sulla possibilità di avere o meno il plateatico per riaprire e su quanto questo sarà grande. Ovviamente chi già ha uno spazio esterno, a maggior ragione se coperto, è avvantaggiato rispetto ad altri che, invece, dispongono solamente di due o tre tavolini scoperti.
Il tempo è un’altra delle grosse incognite, poiché mangiare all’aperto con 16 gradi e il vento freddo non è proprio il massimo. Allo stesso modo in queste settimane si assiste a cambiamenti repentini a livello meteorologico, con pioggia improvvisa che, però, può rovinare la cena o il pranzo ai clienti. In caso di maltempo questi ultimi dove andranno? Se non possono entrare nel locale l’unica risposta plausibile parrebbe essere "a casa".
A Iseo nuovo regolamento per i plateatici
Visto il momento difficile causato dalla pandemia e lo stato di emergenza, al fine di rispettare le linee ministeriali di distanziamento, il Comune di Iseo ha deciso non applicare a bar e ristoranti il canone per l’occupazione del suolo pubblico fino al 30 giugno. Le attività interessate potranno presentare l’istanza di occupazione del suolo pubblico o di ampliamento del proprio plateatico presentando solo la planimetria senza pagare l’imposta di bollo.
Potranno posare temporaneamente su vie e piazze, strade e altri luoghi pubblici strutture amovibili di dehors, elementi di arredo urbano funzionali all’attività di ristorazione come tavoli e sedie. Anche chi in passato non ha mai usufruito di aree esterne potrà beneficiare di superfici attigue e antistanti la propria attività, per posizionare tavolini e sedie utili alla somministrazione di alimenti e bevande.
Le aree esterne potranno essere occupate seguendo questi criteri:
- gli esercizi privi di dehors potranno ampliarsi all'esterno fino al 100% della superficie interna utile di somministrazione, fermo restando il limite massimo di 40 mq
- gli esercizi con dehors potranno ampliarli fino al 100% dell’occupazione in essere, fermo restando il limite massimo di 60 mq aggiuntivi a quelli già occupati
- Potranno essere richieste aree adibite a parchi, giardini o verde pubblico fino a un massimo di 35 mq