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Reato di uccellaggione, confermata la condanna per un cacciatore bresciano

Parole di soddisfazione sono state espresse da parte della Lav

Reato di uccellaggione, confermata la condanna per un cacciatore bresciano
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Reato di uccellaggione, confermata la condanna per un cacciatore bresciano.

La conferma

La Corte di Cassazione ha confermato questa mattina (giovedì 9 febbraio 2023) la condanna a quattro mesi di arresto di un cacciatore-bracconiere bresciano che dovrà anche risarcire la parte civile e pagare le spese processuali del secondo e terzo grado di giudizio. È stato così definitivamente riconosciuto colpevole del reato di uccellaggione, dopo che nel 2019 una pattuglia dei Carabinieri forestali aveva rinvenuto a bordo della sua vettura alcuni scatoloni contenenti ben 320 uccelli tra tordi e cesene, appena sottratti ai nidi.  Il condannato dovrà quindi pagare anche le spese di giudizio sostenute dalla LAV rappresentata in giudizio dall’avvocato Vittorio Arena de foro di Brescia.

Reato di uccellaggione, la soddisfazione della Lav

“Siamo felicissimi per la positiva conclusione di questa vicenda giudiziaria che ha oramai confermato la frequente corrispondenza tra il mondo della caccia e quello del bracconaggio – dichiara Massimo Vitturi, responsabile Area Animali Selvatici della LAV – ringraziamo l’avvocato Vittorio Arena del foro di Bresca per aver fatto prevalere in ogni grado di giudizio le ragioni degli animali illegalmente sottratti ai loro nidi e destinati a diventare richiami da utilizzare nella caccia da appostamento. Se queste condotte criminali che si realizzano già ora di sovente, ci si chiede come possa essere assicurata la sicurezza dei cittadini quando i piani di abbattimento, previsti dall’emendamento caccia-selvaggia, diventeranno a breve operativi consentendo a centinaia di migliaia di cacciatori di circolare armati nelle città a caccia di cinghiali, colombi, gabbiani e qualsiasi altra specie selvatica".

 

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