Rapporti sessuali con 12enne: in appello aumenta la pena
All'epoca dei fatti il condannato aveva 22 anni e la ragazza 12.

In primo grado l'uomo fu condannato a un anno e otto mesi (pena sospesa). In secondo grado rischia il carcere.
Rapporti sessuali con 12enne: in appello aumenta la pena
di Simone Bracchi
Ebbe rapporti sessuali con una ragazzina di dieci anni più giovane, quando lui ne aveva 22: la Corte d’Appello di Brescia ha "bastonato" un ragazzo classe 1992 originario di Paratico, aumentando la pena che gli era stata comminata in primo grado: da 1 anno e 8 mesi (pena sospesa) a una condanna di 3 anni di reclusione. E ora, trattandosi di un reato ostativo, per il 28enne si aprono le porte del carcere. Anche se, ovviamente, bisogna attendere che la sentenza passi in giudicato.
R.S.B., originario di Paratico e ora residente nella bergamasca, non solo ha sempre sostenuto di non sapere l’età di quella ragazza conosciuta al parco e che per un periodo aveva frequentato. Ma davanti al Collegio presieduto dal presidente della Prima sezione penale di Brescia, Roberto Spanò, aveva sempre ribadito non aver avuto alcun rapporto sessuale con quella ragazzina, che all’epoca dei fatti aveva soltanto 12 anni. "Solo baci e nient’altro", ma questo non gli aveva evitato la condanna.
In Appello
L’avvocato del ragazzo originario di Paratico, Francesca Staurenghi, che in primo grado aveva chiesto per il suo assistito l’assoluzione per non aver commesso il fatto, aveva presentato ricorso in Appello. Ma giovedì scorso (il verdetto era arrivato quando eravamo già andati in stampa), i giudici di secondo grado hanno accolto l’appello della Procura generale e della parte civile (la famiglia della vittima è sempre stata difesa dall’avvocato di Paratico, nonché consigliere comunale di maggioranza, Vittorio Tria) e hanno riformato la sentenza in "pejus" (peggiore) nei confronti del condannato.
Ora non resta che attendere di leggere le motivazioni dei giudici della Corte d’Appello di Brescia e capire (ma è praticamente certo) se la difesa presenterà ricorso per Cassazione.
La vicenda
La storia risale al 2014, quando il ragazzo aveva avuto una storia con la 12enne. Per il ragazzo non c’è mai stato sesso, "solo dei baci, ma perché ero convinto che fosse molto più grande".
Sta di fatto che a segnalare l’accaduto alla madre della ragazzina (poco più che una bambina) era stata la fidanzata di quel periodo (si erano lasciati e poi rimessi insieme) del paraticense.
Inizialmente le accuse nei confronti del ragazzo erano di violenza sessuale su minore. La 12enne, probabilmente per timore delle conseguenze, aveva detto di essere stata costretta. Tuttavia, durante le indagini era emerso che la parte offesa fosse consenziente. Per questo il capo di imputazione era stato modificato in atti sessuali con minore.
Per l’avvocato di parte civile, Vittorio Tria, il ragazzo avrebbe esercitato in qualche modo la sua influenza sulla ragazzina per fare sesso: "Testimoni lo hanno visto andare in camera da letto con lei. Erano da soli e lui era nella fase del picco ormonale". Queste le parole del legale della vittima, pronunciate in aula durante il processo di primo grado.