Rapina al laboratorio di orologeria, il ladro c'è ma non si vede
Nonostante le prove raccolte, le indagini hanno portato ad un nulla di fatto.

Una vicenda destinata a restare sospesa, impossibile dare un volto al ladro.
Video e testimonianza non sono risultati sufficienti
La rapina risale allo scorso mese di febbraio, ad essere preso di mira il laboratorio di orologeria "Barozzi" di via Diaz a Brescia. Le immagini di videosorveglianza registrate all'interno del negozio e la testimonianza della vittima non sono risultate sufficienti a dare un volto al responsabile del furto. Di sicuro un professionista, un esperto del "mestiere" che, con cura, ha cercato di coprirsi sempre per bene il volto per non finire mai in primo piano.
Un colpo da decine di migliaia di euro
Barozzi aveva confessato di essere stato colpito, che il ladro fosse armato e che lo avrebbe fatto sedere nel mentre lui si intascava dei vari orologi e gioielli presenti all'interno del laboratorio. Secondo la testimonianza il ladro non avrebbe agito da solo: con lui al di fuori del negozio un altro soggetto (un palo) pronto a far partire l'auto una volta messo a segno il colpo. Inoltre le immagini hanno immortalato una persona prelevare una busta dal banco con all'interno un orologio dal valore di decine di migliaia di euro.
La decisione
Nonostante le prove raccolte, le indagini hanno portato ad un nulla di fatto. Ecco perché il pm è giunto alla conclusione di chiudere il fascicolo e chiedere l'archiviazione.