Ragazza alla pari, dalla Finlandia oltre ogni barriera

Ragazza alla pari, dalla Finlandia oltre ogni barriera
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Vi siete mai chiesti cosa può legare delle persone che hanno abitudini di vita totalmente diverse, per cui la lingua parlata è incomprensibile da entrambe le parti, usi e costumi non si conoscono così come le abitudini alimentari, quale sia il minimo comune denominatore che fa superare gli ostacoli dell’incomprensione?

Quello che traspare dal racconto di Ambrogio Guarisco,  71 anni, di Viadana, frazione di Calvisano, sembra essere un’esperienza vissuta insieme, dove il reciproco bisogno di aiuto e sostegno può far nascere un’amicizia che supera ogni probabilità tanto da rincontrarsi, dopo 29 anni, per rivedersi.

«Quello che mi è successo nel lontano 1988 è alquanto strano, – ci ha raccontato Ambrogio Guarisco – ho una figlia disabile e cercavo una persona che potesse aiutare me e mia moglie Marisa ad accudirla, ho incontrato molta difficoltà nel trovare qualcuno. Un giorno mi sono chiesto perché non provare la possibilità della “ragazza alla pari”, così trovata un’associazione che si occupava di questi scambi ho compilato i moduli e nella descrizione ho appunto spiegato che mia figlia Ilenia era disabile e noi cercavamo un aiuto che ci potesse alleviare, visti gli impegni lavorativi e il pesante handicap».

«Ragazza alla pari» definisce un’alternativa lavorativa  che comprende un’esperienza all’estero, visitare così luoghi e imparare le diverse lingue, trovando famiglie disposte a scambiare la permanenza nella propria abitazione. Ambrogio diventa così un pioniere di questa modalità in quanto mai presa in considerazione da nessuna famiglia con disabili.

«Quando sono arrivata in Italia avevo assegnata una famiglia che al momento del mio arrivo si è ritirata, – ci ha sottolineato Anne Pulkinnen  -  così mi sono ritrovata ad Ascoli Piceno senza la casa che mi avrebbe ospitato. L’associazione che si occupa di questi scambi mi ha proposto la famiglia Guarisco spiegandomi cosa avrei incontrato là, ho accettato anche un po’ per bisogno. Il destino ha voluto che Ambrogio, ancora senza nessuno venne contattato a sua volta, decidendo di prendermi con lui. Mi sono ritrovata così questo signore che mi ha portato a Viadana per accudire sua figlia Ilenia, totalmente allo sbaraglio, ma qualcosa quando l’ho incontrato mi ha sussurrato che sarebbe andato tutto bene».

Diciottenne lei si affeziona subito alla ragazzina che doveva seguire integrandosi al punto da diventare a tutti gli effetti una di famiglia, fermatasi nel nostro paese per tre mesi riparte alla volta della Finlandia, aiutando poi Ambrogio nella ricerca di altre ragazze che potessero aiutarlo.

«Dopo 29 anni ho ricevuto una telefonata, – ha espresso con molta emozione Ambrogio – e non potevo immaginare che al di là del telefono ci fosse Anne, che mi comunicava il suo desiderio di  venire da noi per riabbracciarci».

L’emozione traspare dagli occhi lucidi di Ambrogio. Ora Anne ha 47 anni, vive col compagno a Helsinki, ha due bellissimi bambini lavora sempre lì creando gruppi di sostegno con tecniche come «Teraplay», terapia per mamme con bambini in difficoltà dal sonno, all’alimentazione esprimendo doti e sensibilità già dimostrati da giovane.

«Ti accorgi così che puoi lasciare una traccia nei cuori anche se sei di Viadana, – ci ha detto divertito Ambrogio la settimana scorsa– ora in questa settimana accompagneremo Anne nei luoghi più belli della nostra provincia e poi ci risaluteremo». Siamo convinti che un disegno più grande abbia organizzato questo incontro e abbia così sostenuto entrambi nella realizzazione dei propri intenti lasciando un solco incancellabile sulle loro strade.


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