Rad-Hub: l'artigianato (digitale) del futuro a Lonato

Rad-Hub: l'artigianato (digitale) del futuro a Lonato
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In via Isonzo nasce il primo laboratorio di artigianato digitale, ovvero un luogo in cui si costruisce il connubio fra le ultime tecnologie disponibili in ambito software e hardware e le arti manuali della tradizione artigianale, vera e propria spina dorsale della città di Lonato. Comunemente ritenuta come la naturale sostituzione delle vecchie arti, la sfera digitale oggi si presta proprio al mondo dell’artigianato per produrre pezzi unici e personalizzati: «Immaginiamo che ad un’azienda servisse un sottobicchiere in legno personalizzato - ci spiega Marco Abate, uno degli ideatori del progetto - noi lo progettiamo al computer generando un specifico file digitale. A quel punto entrano in gioco strumentazioni come il taglio laser o la stampante 3D, con cui viene costruito il pezzo unico, modellato sulle inclinazioni e sui gusti del committente. Infine c’è un ultimo passaggio di assemblaggio e rifinitura, che deve essere fatto necessariamente a mano. Questo è ciò che unisce la capacità di progettazione ad una più classica conoscenza delle arti artigianali». Le richieste provengono in gran parte dal mondo commerciale: incisioni, cartellonistica e gadget sono gli oggetti più richiesti. Ma non manca la domanda dai privati: «Un tagliere con incisa la foto dell’ex fidanzato - scherza Marco - o uno specchio con l’immagine del cucciolo di casa sono solo alcuni dei centinaia di prodotti che offriamo».
L’avventura inizia nel 2014 quando qualche amico, ognuno con le proprie capacità specifiche, decide di collaborare e formare un luogo di co-working, ovvero uno spazio in cui ognuno ha il proprio lavoro indipendente ma in cui si può collaborare in modo sinergico. «Dopo poco abbiamo iniziato a pensare di unirci in un progetto comune e aperto a numerose collaborazioni: nasce Rad-Hub. Un’idea nata grazie alla condivisione di conoscenze che della condivisione ne ha fatto bandiera. Rad-Hub infatti si inserisce nel movimento dei maker, gli artigiani digitali che promuovono una contro-cultura dell'artigianato digitale legata al movimento degli applicativi a codice sorgente aperto. I suoi sostenitori ritengono che la loro cultura possa essere alla base di nuovi processi di innovazione tecnologica e produttiva, emergenti dal basso e dispiegantisi su piccola scala. «Noi siamo per una totale condivisione del lavoro, questo segna la fine di quello che un tempo era il mito del segreto dell’artigiano. Ogni nostra conquista ed avanzamento diventa in questo modo al servizio del mondo intero».
I ragazzi di Rad-Hub, tutti tra i 24 e i 37 anni, stanno provando anche a lanciare una loro linea, «Your World», incisioni di planisferi: «Ideato principalmente come elemento artistico d’arredo, questo planisfero da parete - ci spiegano mostrandocelo - è un prodotto perfetto per chi desidera fissare su una tavola di legno ricordi, valori ed emozioni inerenti il tema del viaggio ripreso in tutte le sue sfumature. Infatti, grazie alle numerose grafiche divise per tematiche, Your World è stato pensato per essere estremamente personalizzabile e adattabile a qualsiasi tipologia di giramondo: dall’ambientalista allo sportivo, dal culturale all’esploratore…». E questa è solo una delle idee di Rad-Hub, in cantiere sono numerosi i progetti, alcuni in anteprima visionabili sul sito internet del gruppo www.rad-hub.com
Tradizione e innovazione in pochissimo tempo hanno trovato riconoscimento in campo internazionale e nazionale: le opere di artigianato digitale infatti sono state premiate ben tre volte alla «Maker faire», la manifestazione che accoglie esperienze simili a Rad-Hub da tuto il mondo, e alcune creazioni sono attualmente esposte alla galleria d’arte Merlin di Firenze. La start-up era presente anche alla fiera regionale di Lonato dove numerosi concittadini si sono fermati ad ammirare incuriositi lo stand espositivo, con particolare interesse verso la stampante 3D e il software di simulazione a tre dimensioni di oggettistica ,
«L’artigianalità è patrimonio da tutelare - spiega Domenico Peluso - La seconda rivoluzione industriale prospettava per questo settore il tramonto. Ora siamo nella terza, dobbiamo reinventarla, attualizzarla e darle nuovi spazi e nuova filosofia. Questa è la mission di Rad-Hub, questa è la nostra idea innovativa».

di Alessandro Sahebi


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