Quinzano ha salutato nei giorni scorsi Lino Resconi, di 74 anni. Operaio, cacciatore, uomo fra la gente e per la gente.
Quinzano piange Lino Resconi, cacciatore e amico
Una persona col sorriso luminoso, si alzava presto fin quando ha potuto, per montare a bordo della sua Fiat Panda verde e andare all’avventura nelle campagne quinzanesi, che conosceva a memoria. Una persona amata da tutto il paese che purtroppo, a causa della malattia, si è spento, lasciando nel cuore di molti tanti bei ricordi e qualche lacrima a rigare il volto.
Una vita che è stata segnata dalla sofferenza la sua: il figlio venuto a mancare prematuramente, la moglie alla quale è stato accanto per tutta la vita.
«Ha fatto l’operaio per due aziende quinzanesi e poi si è goduto la pensione – ha raccontato il cugino a cui era molto affezionato – Lui era un cacciatore ma allo stesso tempo un amante profondo degli animali: una volta aveva trovato un nido di merli caduto dall’albero, li aveva curati e poi lasciati andare. Stessa operazione con diversi fagiani: curava le ali, le ferite, e poi li liberava nuovamente in natura. Era diverso da molti, rispettava tutti. Gli piaceva stare con i suoi cani, andare nei campi, a caccia e stare in mezzo al verde e alla pace. Anche dopo aver finito la carriera come operaio e godersi la meritata pensione, aveva il suo orto e i suoi capanni. Posso dire con certezza che mio cugino Lino era davvero una bella persona, benvoluta da tutti: dove lo si metteva sapeva stare».
Onesto e molto sincero non mancava mai di fermarsi a chiacchierare con tutti quelli che incontrava in centro.
«Era amichevole, divertente, sempre con la battuta pronta – ha proseguito il parente – Purtroppo qualche tempo fa si è ammalato, sembrava ci fossero buone speranze per lui ma alla fine la malattia se l’è preso. Una grande perdita per il nostro paese, mancherà a tutti perché era davvero una bella persona, piacevole con la quale stare».
Le esequie sono state celebrate nei giorni scorsi e adesso, Lino, riposa insieme a suo figlio.
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