Quinzano d'Oglio

Quinzano piange Angelo Gandini, anima delle Acli

Angelo Gandini, storico socio delle Acli ed ex presidente, è venuto a mancare nei giorni scorsi

Quinzano piange Angelo Gandini, anima delle Acli
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Il paese piange Angelo Gandini, 91 anni, ex presidente e militante delle Acli di Quinzano d’Oglio.

Addio Angelo, anima delle Acli e instancabile volontario

Si è spento nei giorni scorsi dopo una vita spesa per gli altri, Angelo Gandini, quinzanese doc, che ha speso la sua lunga vita a fianco delle Acli e a tutelare i diritti dei lavoratori.
Nato e cresciuto in paese, di professione si occupava della terra: agricoltore di famiglia e di lavoro, si è occupato dei lavoratori.

«Lunghissima la sua militanza nella Acli, un verbale delle addirittura lo cita consigliere dal lontano 1959 e da quel momento il rapporto con l’associazione che tutela i lavoratori per lui non si è più spezzato - ha raccontato Sandro Ferrari, ex vicepresidente e adesso consigliere dell’associazione -  Per due volte Presidente del Circolo Acli di Quinzano dal 1961 al 1965 e dal 1975 al 1978 . Il suo contributo si è visto anche a Brescia per più anni soprattutto legato ad Acli Terra una delle associazioni delle Galassia Acli. Un uomo della terra per la terra. Il suo impegno non si è mai fermato: è stato consigliere nel Circolo fino ad ottobre 2020 quando viene eletto questo nuovo direttivo e vista la sua età non ha più dato la sua disponibilità. Innumerevoli le esperienze personali condivise con lui nelle Acli dal 1984. Grazie Angelo, con le mie preghiere per quanto hai dato a questa associazione consapevoli che uomini così costanti e coerenti difficilmente ci saranno  ancora nel lungo cammino che auguro di cuore alle Acli».

Casa, chiesa e volontariato

Non solo associazione per i lavoratori ma Gandini aveva messo le mani in pasta un po’ ovunque in paese: era stato nel Consiglio pastorale, presidente anche della casa di riposo quando c’erano ancora le suore e non mancava mai di far sentire la sua vicinanza agli agricoltori, per i quali organizzava puntualmente la cena annuale insieme.

«Mio zio era davvero una persona molto onesta anche se schiva e riservata - ha raccontato la nipote Eugenia - Uno che si dava molto da fare per gli altri e per il paese ma che comunque preferiva tenersi molto per se. Era tutto lavoro, casa, chiesa e Acli. Più tutte le altre associazioni delle quali si occupava. Non si è mai sposato e non ha avuto figli, ha sempre condotto la sua vita in autonomia finché ce l’ha fatta, poi gli ho dato una mano io per quanto riguarda l’assistenza ma in età avanzata. Lo ricorderò come penso farà anche Quinzano come una persona che si è sempre data da fare, onesta e che non ha mai parlato male di nessuno. Corretto fino in fondo, a volte anche troppo».

I funerali sono stati celebrati lunedì nella chiesa parrocchiale, dove in molti si sono riuniti per l’ultimo saluto.

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