Dopo 75 anni

Quinzano, la verità sull’omicidio di Girolamo Aresi

Ha deciso di rompere il giuramento fatto ai tedeschi quando aveva solo sette anni

Quinzano, la verità sull’omicidio di Girolamo Aresi

«Dopo 75 anni ho deciso di rompere il giuramento fatto ai tedeschi e a monsignor Donati e dire la verità sull’omicidio del carabiniere Girolamo Aresi, morto ammazzato». Queste le parole di Angela Rosa Ferrari, quinzanese d’origine, che il 26 aprile del 1945 ha visto l’uomo morto.

La verità sulla morte di Aresi

E’ un racconto lungo e dettagliato quello di Angela Rosa Ferrari, che oggi ha 81 anni, originaria di Quinzano ma ora di casa a Lumezzane, che ha deciso di consegnare una lettera all’ex capogruppo di minoranza Gianfranco Bosio per dire quello che è realmente accaduto quel tragico giorno. Un fiume di parole, una confessione, tipica di chi si è tenuto dentro per troppo tempo un segreto pesante, che non può e non deve più stare nelle tenebre. Chi ha ucciso Girolamo Aresi? Ancora oggi ci sono ombre sulla sua morte. Di lui si sa molto poco: era originario di Gerolanuova, frazione di Pompiano, ed era un partigiano. Molto probabilmente era o sarebbe diventato un carabiniere, ma è stato strappato alla vita troppo presto, soli 23 anni, per poter tracciare di più la sua esistenza. Si sostiene fosse stato ammazzato dagli «invasori tedeschi» mentre abbandonavano l’Italia, sorpreso, insieme a un altro partigiano mentre disinnescavano una mina, proprio come riporta la sua targa.
Ma non c’erano testimoni del delitto, almeno fino a oggi.  Nessuno tranne Angela Rosa Ferrari, che quel maledetto 26 aprile del 1945, pochi attimi dopo la morte del ragazzo, si trovava sulla scena del crimine e ha visto un uomo fuggire nei campi coprendosi la faccia con il bavero della giacca e cercando di nascondere qualcosa che aveva in mano. E pochi metri dopo, è stata fermata da due tedeschi che le han fatto giurare di non dire a nessuno di averli visti proprio lì.  Per anni ha taciuto, ma adesso ha deciso di rendere giustizia al sangue versato e la sua testimonianza ha dato una nuova chiave di lettura a questo delitto impunito.

Leggi la testimonianza in edicola su Manerbio Week, venerdì 24 aprile

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