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Quartiere Carmine: al via la sperimentazione educativa per combattere la "malamovida"

Le azioni si svolgeranno a partire dal 1 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024, la prima fase di intervento sarà soprattutto di programmazione e avvio, la seconda di sperimentazione delle diverse attività

Quartiere Carmine: al via la sperimentazione educativa per combattere la "malamovida"
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Quartiere del Carmine a Brescia: al via la sperimentazione educativa per combattere la "malamovida".

Quartiere del Carmine: al via la sperimentazione contro la "malamovida"

Un quartiere, quello del Carmine, spesso teatro di episodi di inciviltà. Il progetto prevede  un’attività di ricerca e di un intervento educativo, fa parte di quel complesso di interventi sul quartiere del Carmine che l’Amministrazione comunale sta progressivamente attivando per rispondere a una esigenza di gestione dei fenomeni indesiderati della cosiddetta malamovida. Il territorio del Carmine (in particolare il territorio compreso fra via Silvio Pellico, via Capriolo, e fra via san Faustino e via delle Grazie) è al centro di molteplici attenzioni e pressioni da parte di più soggetti con interessi e bisogni spesso divergenti. La finalità di questo progetto è creare i presupposti per la riduzione degli impatti indesiderati sulla vita di chi abita il quartiere, migliorare la qualità della vita dei diversi soggetti che incidono sul quartiere e ridurre il grado di conflittualità.

Soggetti coinvolti

I soggetti con cui i due soggetti la cooperativa sociale Il Calabrone e il centro studi Socialis potranno interloquire sono: abitanti, imprenditori, associazioni, scuole, centri culturali, giovani che frequentano locali (spesso universitari) e anche giovani e giovanissimi che, per tutto quello che si muove nel quartiere, vogliono sostare in quella zona perché ci vivono o la vivono.

Finalità

Gli obiettivi del progetto sono diversi:

·      avere un'immagine più precisa di chi sono le persone che frequentano i locali del quartiere: orari, giorni, età, formazione, abitudini, quali sono i consumi e quali le abitudini che creano frizioni con i residenti;

·      ridurre i comportamenti disfunzionali alla convivenza nel quartiere;

·      sensibilizzare sull’attività in corso e sulle finalità della stessa e rendere reciprocamente visibili gli interessi legittimi di ogni stakeholder (residenti, gestori di locali ed altri esercenti, fruitori dei locali, altri soggetti del territorio);

Attività di ricerca e attività sociali ed educative

Il progetto si compone di due parti: un’attività di ricerca, che svolgerà Socialis, e attività sociali e educative di cui si occuperà Il Calabrone.

Attività di ricerca che svolgerà Socialis:

La finalità è quella di indagare le principali caratteristiche sociali del quartiere Carmine per costruire un piano di lavoro adeguato alle esigenze del contesto. A partire dall’analisi degli attori coinvolti nello spazio fisico, sociale e culturale del Carmine, la ricerca si pone l’obiettivo di fornire evidenze utili all’implementazione di azioni migliorative per la convivenza e la condivisione del quartiere.

Il progetto indagherà nello specifico caratteristiche e istanze presentate dai diversi attori che convivono nel territorio (residenti, gestori di locali ed altri esercenti, fruitori dei locali, altri soggetti singoli o collettivi che intervengono nella frequentazione dell’area) e modalità di fruizione dei luoghi da parte della popolazione residente e non.

 

L’indagine consterà di due macro fasi:

 

1.     Analisi del contesto di riferimento, degli stakeholder con focus sulla popolazione residente. (gennaio - maggio 2024)

 

2.     Analisi dei flussi di presenza e delle caratteristiche della fruizione e dei fruitori del quartiere (giugno – settembre 2024).

 

L’indagine sarà portata avanti attraverso l’utilizzo di diversi strumenti quali-quantitativi di ricerca, che permetteranno di coinvolgere il più ampio numero possibile di residenti e di avere, al contempo, una visione approfondita delle dinamiche che si instaurano nel quartiere, ma anche di punti di vista e risorse attivabili all’interno della comunità per migliorare l’efficacia delle azioni di progetto. L’utilizzo dei diversi strumenti di indagine sarà condiviso con le istituzioni e gli altri attori coinvolti nella progettazione e l’avvio di ogni fase sarà comunicato alla cittadinanza.

Ogni macro fase prevedrà inoltre una restituzione delle rilevazioni emerse.

 

 

Attività sociali ed educative che svolgerà Il Calabrone:

1.     Limitazione dei Rischi: info point attivato fisso o mobile attivato in momenti specifici dell’anno, concordati nella cabina di regia del progetto, per sensibilizzare su tematiche correlate al consumo di sostanze legali e illegali e ad altri comportamenti a rischio (malattie a trasmissione sessuale, violenza, aspetti legali). Parallelamente sarà attivato un lavoro con gestori dei locali, i negozianti e le realtà associative di quartiere per rendere più vivibile il quartiere nelle ore del divertimento;

 

2.     Lavoro educativo di prossimità: presenza informale diurna e serale per creare relazioni con i giovani che frequentano diverse zone del quartiere: parco via Odorici, scalette di via Silvio Pellico, gradini fronte Eden/scuola Calini in vari orari. Attività educativa negli orari del divertimento per attivare un’osservazione partecipata su chi è presente nel quartiere e quali sono le principali situazioni problematiche. Le attività saranno anche a supporto delle attività di ricerca;

 

3.     Attività di rete e programmazione di progetto: un operatore senior della cooperativa si occuperà di condurre e cogestire i gruppi focus e i tavoli di lavoro di progetto. La partecipazione di personale educativo alle cabine di regia per mantenere in connessione le azioni educative, di ricerca, comunicative e di controllo sul quartiere e i vari soggetti che agiscono sul territorio: assessorati, polizia locale, gestori di locali, esercenti, consiglio di quartiere.

 

Le azioni si svolgeranno a partire dal 1 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024, la prima fase di intervento sarà soprattutto di programmazione e avvio, la seconda di sperimentazione delle diverse attività.

Centro studi Socialis

Socialis è un centro di studi e di ricerca nato nel 2013, grazie all'Università degli Studi di Brescia, all'Università Cattolica e alle principali organizzazioni di rappresentanza TS per accompagnare la ricerca e lo sviluppo delle associazioni e delle imprese sociali e culturali.

Da più di 10 anni il centro studi svolge per stakeholder pubblici e privati attività di formazione, di ricerca, accompagnamento alla realizzazione di progettualità e valutazione dell'impatto sociale, culturale ed economico di politiche ed iniziative. Potendo contare sulle competenze di un team multidisciplinare di ricercatori, dottori di ricerca e analisti di dati, affiancati da docenti dell'Università degli Studi di Brescia, Socialis ha sviluppato un’attenzione particolare al contesto bresciano e ai progetti che promuovono il coinvolgimento giovanile e propongono azioni per l'inclusione, la partecipazione sociale, ed il contrasto alla povertà.

 

Il Calabrone cooperativa sociale ETS

Il Calabrone è una cooperativa sociale nata a Brescia nel 1981. Da 40 anni Il Calabrone vuole essere «dove la realtà sollecita lo sguardo e quindi l’azione» con interventi tempestivi, intelligenti, che aprano a futuri possibili; per questo cerchiamo di essere dove le cose accadono, sporcandoci le mani con le fatiche della quotidianità, aiutando le persone a dare significato alla propria storia e al proprio percorso. Accogliamo persone con problemi di dipendenza, aiutandole a costruirsi un nuovo progetto di vita. Il nostro volo ci ha spinto ad andare incontro anche a “chi viaggia col suo marchio speciale di speciale disperazione”, e a giovani che stanno attraversando situazioni di difficoltà. Mettere al centro le possibilità, aprire all’inedito e restituire all’altro uno sguardo che dà fiducia: così ci relazioniamo con giovani, ragazzi, donne e bambini che accompagniamo nel loro percorso di vita, aiutandoli a prendersi cura di sé. Incontriamo e coinvolgiamo numerosi giovani perché scelgano di giocare da protagonisti la propria vita, dedicando tempo ed energie per rendere un po’ migliore la società che abitiamo.

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