Quando le passioni nobilitano l’animo

Lascarsi guidare dalle proprie passioni, creando qualcosa di unico e poetico: è la storia di Natale Benedetti, ex artigiano, ora pittore ed escursionista a tempo pieno. I suoi interessi per l’arte e la montagna non sono recenti: inizia a dipingere in modo serio cinque anni fa ma le passioni per questi due soggetti sono ben più antiche e ora, complice il pensionamento, divenute parte preponderante della sua quotidianità.
«Per me la pittura è una terapia: è un modo per esprimere le mie emozioni, rilassarmi e lasciar andare tutta la negatività. Non pretendo di arrivare al cuore delle persone attraverso le mie opere», ci rivela Benedetti. L’atto del dipingere è strettamente collegato al suo amore per i paesaggi montani, soggetti preferiti delle sue opere, da cui riconosciamo i panorami del nostro territorio: alto Garda, Lago d’Idro, Monte Guglielmo per citarne alcuni. Benedetti cerca di riprodurre ogni elemento presente nello scenario vissuto, piante, alberi, fiori, rocce.
«Durante le mie escursioni, dalla partenza all’arrivo, scatto molte foto – ci rivela il pittore – tornato a casa, le revisiono una ad una, scelgo quelle che mi trasmettono una forte emozione e le riproduco su tela». Un lavoro certosino e minuzioso, che lo porta a documentarsi sulla flora e la fauna dei paesaggi montani. «Di recente ho ricevuto un libro a lungo da me ricercato, “Custodi del tempo”, una guida al riconoscimento degli alberi presenti in montagna». (Per chi fosse interessato, “Custodi del tempo: dalle radici del Trentino” è una piccola enciclopedia di 210 pagine dedicata al territorio trentino, scaricabile gratuitamente sul sito del Servizio Foreste e Fauna della provincia di Trento, all’indirizzo forestefauna.provincia.tn.it).
Il desiderio di imparare, riconoscere l’ambiente in cui si vive, scoprire e migliorarsi nella riproduzione degli elementi naturalistici guidano l’animo di Benedetti. Ma che valore ricoprono queste due passioni all’interno della sua vita? «Per me la montagna insegna a vivere. È una sfida alla sopravvivenza continua, un ritorno alle origini. È un ambiente aspro all’inizio, ma è capace di darti soddisfazioni e bellezza infinita – ci svela Benedetti – l’arte è la vita, semplicemente. Non è il quadro o la scultura, è l’emozione che suscita in te, quella è l’essenza dell’arte. I giovani dovrebbero imparare a diventare amanti del bello: la bellezza e i sentimenti che suscitano la montagna e l’arte nobilitano l’animo e aiutano a maturare».
Queste le parole di un animo sensibile e creativo, capace di apprezzare la pura bellezza della natura.