Qualche barlume di speranza per Francesco Scalvini
Francesco Scalvini è stato trasferito dalla terapia intensiva al reparto di Riabilitazione dell'ospedale Poliambulanza di Brescia.
Qualche timido barlume di speranza a distanza di 4 mesi da quando l'elettricista 37enne è stato ridotto in fin di vita da una banda di tre rapinatori che avevano fatto incursione nell'abitazione di via Petrarca a Ghedi lo scorso 24 gennaio.
Durante il coma il giovane è stato continuamente monitorato dai medici, continua a risponde a qualche stimolo ma senza ancora aprire gli occhi e senza parlare.
La tagedia che ha colpito Francesco e la sua famiglia non ha lasciato indifferente nessuno. Moltissimi i messaggi di vicinanza e solidarietà e di pronta guarigione, non solo da parte della comunità ghedese, ma da tutto il mondo social.
Secondo le ricostruzioni erano da poco passate le 19.30 di quel maledetto lunedì, quando i tre malviventi, dopo aver setacciato il deposito dell'azienda familiare sito di fianco alla casa della famiglia Scalvini, si sono introdotti all'interno dell'appartemento. A sorpenderli il papà 71enne di Francesco, Ignazio e lo zio 66enne Giancarlo. I due hanno poi chiamato in aiuto Francesco che si è trovato faccia a faccia con i malviventi. Insieme alla moglie, e a tanti amici, i familiari di Francesco non hanno mai smesso di far sentire la loro vicinanza in questi lunghi e delicati mesi.