Protesta davanti alla cava: "Concerto in discarica? No, grazie!"

Protesta davanti alla cava: "Concerto in discarica? No, grazie!"
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Protesta davanti alla cava Bernardelli di Ghedi: "Concerto in discarica? No, grazie!".

Presidio

Una 50ina di attivisti provenienti da diversi Comuni stanno protestando davanti alla cava Bernardelli di Ghedi dove alle 21 è in programma un concerto del festival culturale “Le X Giornate”. Già martedì 24 settembre un'altra location insolita è stata eletta a palcoscenico per un evento della rassegna: la discarica “Gedit” di Calcinato. Al presidio ghedese non mancano gli attivisti calcinatesi intenzioanti a far sentire la loro voce. Il presidio è stato indetto dalla federazione bresciana di Rifondazione Comunista con il circolo ghedese del partito e «Insieme a sinistra - Movimento alternativo per Ghedi».

La posizione di Prc Brescia

"Due iniziative volute dalla AIB, finanziatrice del festival, nel maldestro tentativo di rendere accettabili attività industriali molto diffuse sul territorio bresciano e fortemente osteggiate e criticate dai cittadini bresciani, preoccupati ed esasperati dalle pesanti ricadute ambientali e sociali che tali attività comportano per la salute delle persone e del territorio. Pratiche che appartengono al passato industrialista della provincia di Brescia fortemente degradata dalla cultura del massimo profitto e del profitto ad ogni costo. Altro che economia circolare, green economy e riduzione del consumo di suolo. Altro che originalità nella individuazione di nuovi luoghi per fare cultura stimolando riflessioni. Le discariche non possono essere luoghi di cultura. Le discariche sono l’emblema di un sistema incivile e distorto di produzione e di consumo, un sistema che aumenta le disuguaglianze e crea innumerevoli problemi ambientali. La provincia di Brescia ha già dato, dato troppo ed è ora che si cambi paradigma e si faccia il recupero e la bonifica delle tante aree critiche sparse sul nostro territorio. Moratoria immediata di tutte le discariche , come votato all’unanimità dal consiglio provinciale. Nessuna autorizzazione di escavazione nel futuro piano cave, visti gli ampi margini di capacità estrattiva inutilizzata del vecchio piano scaduto da oltre due anni. Forzature e strumentalizzazioni di questo tipo non sono accettabili, alziamo la voce tutti insieme per cambiare".

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