Montichiari

Progetto Speciale Fontanelle: lanciata la raccolta firme

A lanciarla è stata Emanuela Vassallo, presidente del Comitato per la Tutela delle Colline Moreniche Montichiari

Progetto Speciale Fontanelle: lanciata la raccolta firme
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Progetto Speciale Fontanelle di Montichiari: lanciata su change.org la raccolta firme.

 Al via la raccolta firme

É stata lanciata su change.org la raccolta firme (l'obiettivo è di raggiungerne 500) del Progetto Speciale Fontanelle di Montichiari in vista della votazione nel Conisglio comunale del 20 e 21 giugno prossimo della variazione del Pgt. A lanciarla è stata Emanuela Vassallo, presidente del Comitato per la Tutela delle Colline Moreniche Montichiari. Ad essere ribadita è la contrarietà rispetto alla nuova costruzione non nei confronti della sistemazione dell'attuale.

Ad essere riportata è la lettera del signor Piergiorgio Chiarini, il Comitato ha deciso di sostenere il suo pensiero, di persona molto vicina al mondo ecclesiastico perché

"Questo ampliamento va oltre al tema della " fede".

 

La lettera

"Eccellenza reverendissima, ci rivolgiamo a lei come pastore e guida della nostra diocesi per sottoporre alla sua attenzione perplessità e domande sul progetto di ampliamento del santuario delle Fontanelle a Montichiari. Premettiamo che, senza entrare nel merito della vicenda delle presunte apparizioni sulle quali ci atteniamo a quanto la Chiesa nostra madre e maestra ci ha sempre insegnato, guardiamo con grande rispetto all’esistenza del santuario come luogo di culto e di preghiera. Interventi sull’attuale superficie del santuario con le relative pertinenze per adeguare le strutture e migliorare la capacità di accoglienza sono quindi auspicabili. Tutt’altra cosa ci pare sia invece il progetto di ampliamento del sito che si vorrebbe realizzare coinvolgendo una vasta porzione del colle di San Giorgio, una delle pochissime aree della campagna monteclarense che ancora conserva le sue caratteristiche originali sotto il profilo naturalistico e paesaggistico. Si tratta di interventi che sono destinati a modificare irreversibilmente il territorio e di cui non si comprende la necessità. Il sito del santuario può essere infatti adeguatamente sistemato e reso più dignitoso per l’accoglienza dei pellegrini restando all’interno del perimetro attuale e senza intaccare altre porzioni di territorio oggi ancora non urbanizzate per opere del tutto collaterali e sproporzionate rispetto alle reali necessità ricettive del luogo di preghiera. Inoltre non va sottovalutato il pesante impatto sulla viabilità che il progetto in questione rischia di determinare".

"Ci sentiamo richiamati in questa nostra persuasione dall’insegnamento dell’enciclica Laudato si’ e del magistero di Papa Francesco. «A causa dell’egoismo siamo venuti meno alla nostra responsabilità di custodi e amministratori della terra. “Basta guardare la realtà con sincerità per vedere che c’è un grande deterioramento della nostra casa comune”(ibid., 61). L’abbiamo inquinata, l’abbiamo depredata, mettendo in pericolo la nostra stessa vita» (udienza generale 22 aprile 2020 - 50esima Giornata mondiale della terra). Come dobbiamo interpretare queste parole in un territorio già duramente provato dal punto di vista ambientale? Ricordiamo solo la presenza di un numero abnorme di discariche, le condizioni molto critiche del fiume Chiese, lo sfruttamento del territorio per le opere infrastrutturali. La presenza del santuario delle Fontanelle dovrebbe perciò a nostro giudizio essere un simbolo di un rapporto diverso con l’ambiente e non invece l’occasione per nuovi consumi di suolo. Un simbolo di quell’essere custodi e amministratori della terra che ci indica il Papa".

"Secondariamente da semplici fedeli ci pare che si stia andando verso una stagione che non vede le grandi folle frequentare i luoghi di culto. Nel Natale del lontano 1969 Joseph Ratzinger diceva che «dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare molti degli edifici che aveva costruito nella prosperità. Poiché il numero dei suoi fedeli diminuirà, perderà anche gran parte dei privilegi sociali». È quello che sta accadendo. Alla luce di queste considerazioni perché non più saggiamente pensare ad abitare con fede i luoghi di cui già disponiamo? Nello specifico, per esempio, se proprio servono nuovi spazi perché non pensare al recupero dell’ex monastero ai piedi del colle di San Giorgio anziché progettare nuove costruzioni? Quanto ai luoghi di culto Montichiari ha sul suo territorio ben trenta chiese a cominciare dal Duomo, prima sede delle presunte apparizioni mariane nel 1947, che ha visto per molti anni la visita dei pellegrini diretti alle Fontanelle. Quanto le abbiamo esposto motiva le nostre perplessità, del tutto aliene da pregiudizi. Le sottoponiamo a lei confidando che possano trovare ascolto e attenzione. Piergiorgio Chiarini".

 

L'appello

"Tuteliamo il Monte San Giorgio, tuteliamo il nostro territorio, tuteliamo il nostro verde, Montichiari ha già dato!! Noi vogliamo tutelare il bene comune; noi non vogliamo altro consumo di suolo pubblico; noi vogliamo preservare il passato, il presente e il futuro di Montichiari. Se anche tu credi in tutto questo firma e sostienici"

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