Vandali a Montichiari

Profanata la Pieve di San Pancrazio

Monsignor Cesare Cancarini auspica un tavolo di confronto istituzionale sul tema del disagio giovanile

Profanata la Pieve di San Pancrazio
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Vandali ancora in azione a Montichiari, in settimana hanno imbrattato i muri della Pieve di San Pancrazio, una profanazione.

Setta satanica o ragazzini annoiati?

Una croce rovesciata, un simbolo anarchico ma anche un elogio del sesso femminile e altri scarabocchi. Di fatto si tratta di profanazione di luogo sacro ma il punto è capire se la simbologia satanica e anarchica apparsa sui muri della Pieve di San Pancrazio sia l'effetto del macabro disegno di una setta satanica oppure lo sfogo incontrollato di una mente, o più menti, sotto l'effetto di droghe o alcol. O ancora il gesto stupido di personalità annoiate (vedi foto sotto). Quale che sia la ragione che ha spinto ignoti a profanare la Pieve, il gesto ripropone alla cronaca il tema del disagio giovanile che a Montichiari si traduce anche in problemi di ordine pubblico con bande di ragazzini che schiamazzano (lockdown permettendo) fino a notte fonda e monumenti imbrattati senza rispetto. E non bisogna dimenticare la notevole quantità di rifiuti che ignoti lasciano in particolare proprio sul monte di San Pancrazio dove si trova a Pieve.

Che fare? Pugno duro o  progetti mirati?

Il problema del vandalismo giovanile si ripropone regolarmente a Montichiari. Il sindaco Marco Togni è, se non proprio per il "pugno duro", per un'azione educativa di vecchio stampo... Il suo intervento di oggi sulle pagine di Montichiariweek la dice lunga sulla sua idea riguardo al problema. Pensare a un lockdown dalle 21 per i minori, secondo Togni, risolverebbe due problemi: limiterebbe il pericolo di contagio da Covid e probabilmente eliminerebbe tanti problemi di ordine pubblico. Dei giovani e del loro disagio su Montichiariweek in edicola oggi parla anche monsignor Cesare Cancarini, abate di Montichiari, che lancia un forte appello a tutte le istituzioni che operano sul territorio: "Se noi pensiamo che Montichiari ad oggi ha migliaia di persone che possono essere definite giovani e se pensiamo che le istituzioni presenti sul territorio non hanno un programma nè comune nè singolo per questo ambito, trovo che questo non solo sia allarmante ma semplicemente spaventoso. Noi come preti auspichiamo che ci sia presto un tavolo di confronto come istituzioni di Montichiari sul problema giovanile dove elaborare davvero progetti positivi per i giovani". E don Cesare ha fiducia nei giovani: "I giovani non sono il problema di Montichiari, sono la risorsa più bella di Montichiari. Se noi cominciamo a dire che i giovani sono un problema significa che in noi adulti c’è qualcosa che non va. I giovani in una società sono sempre la risorsa più bella, sempre. E quando i giovani sono in difficoltà noi adulti dobbiamo chiederci cosa facciamo per loro".

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