Prociv con il cuore e le braccia a Norcia

Prociv con il cuore e le braccia a Norcia
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Montichiari città presente al fianco dei terremotati e non soltanto con il cuore, ma con l’impegno concreto. Mentre in Italia centrale l’emergenza terremoto non si placa, la Protezione civile monteclarense mette a segno un viaggio toccante nei luoghi colpiti dalla terribile calamità.

Sabato 22 aprile, via Arrighini a Borgosotto: la sveglia col buio pesto e la partenza alle quattro del mattino non spaventano questi uomini e donne che credono con tutta l’anima nel volontariato attivo e donano il loro tempo ai connazionali in difficoltà. Caricati i pacchi in tutta sicurezza sul pick up, si lascia Montichiari e si parte in direzione Pozzolengo dove, al casello autostradale, è fissato l’appuntamento con il gruppo Protezione Civile di Sirmione Pozzolengo, quello di Lonato e con il G.E.V (Gruppo Vigilanza Ecologica regione Lombardia).

In colonna e sempre in contatto radio, ci si immette in autostrada con direzione Umbria, con precisione la piccola città di Norcia colpita duramente nell’agosto e nell’ottobre scorso da due scosse sismiche di notevole entità che hanno causato danni a gran parte del centro storico. Quattro i mezzi totali stipati di beni alimentari.

Fanno parte del gruppo monteclarense cinque rappresentanti della locale Protezione Civile che conta circa 80 associati: Agostino Nardiello, responsabile operativo dell’associazione, Mauro Tinti, vicecomandante e operatore radio, Roberto Gianfrancesco, segretario, Massimo Cherubini, operatore capo maglia e radio e Giuseppina d’Incicco, aiuto cuoca.

Il viaggio è lungo e faticoso ma non mancano le soste, occasioni dove i volontari fanno emergere tutto il loro spirito aggregativo e solidale. «La domanda di beni alimentari» racconta il Comandante Nardiello «ci è giunta direttamente dalla città di Norcia con la quale siamo in contatto da tempo e insieme ai gruppi operativi del territorio di Lonato e Pozzolengo abbiamo deciso di organizzare una raccolta alimentare e di consegnarla direttamente in Umbria, anche per dare modo a tutti di conoscere il vero iter delle donazioni e come viene gestito».

Alle 12 finalmente si arriva a Norcia e gli occhi si riempiono dei segni della scossa di magnitudo sei che ha colpito la città: la zona rossa è presidiata da vigili del fuoco e polizia, i danni sono gravi, la basilica di San Benedetto, la cattedrale di Santa Maria, le antiche mura di cinta e tutti i beni artistici sono ferocemente devastati, le attività del centro storico stanno tornando piano piano alla vita ma con grande fatica perché nulla è ancora ricostruito, il turismo è congelato, molti commercianti sono stati dislocati in zone limitrofe che non rendono merito alle loro attività, in loco vi sono 50 casette già assegnate a famiglie sfollate e altre 30 saranno in consegna a breve ma la gente ha perso tutto e la disperazione è visibile.

I volontari si incontrano con i membri della locale Pro loco come il giovane Lorenzo Passarini e con Andrea Calderini di «Spoleto per Norcia», gruppo che, ogni fine settimana, svolge volontariato in zona. Vengono consegnati 393 colli totali, 135 raccolti a Montichiari che si è dimostrata la città più generosa, tutti stipati e catalogati regolarmente; verranno assegnati seguendo un criterio di priorità alle famiglie in difficoltà. Prima della partenza, non si sprecano gli abbracci e un giro nella piazza devastata che emoziona e lascia tutti in un silenzio attonito. La strada per la ricostruzione è lunga ma Norcia non è sola e Montichiari è con lei.      


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