Processo secessionisti: Cattaneo torna in aula a febbraio. Solo in quell’occasione il palazzolese saprà se verrà giudicato a Brescia o a Rovigo con gli altri.
Processo secessionisti Cattaneo torna in aula a febbraio

Mentre il processo per gli altri 46 secessionisti imputati per associazione sovversiva è stato spostato a Rovigo, il destino giudiziario di Michele Cattaneo resta ancora un mistero. Il palazzolese classe 1979, prima difeso dall’avvocato Andrea Ricci, era stato l’unico (all’epoca erano tutti quanti accusati di terrorismo) a scegliere il rito abbreviato. Nell’udienza di oggi il suo nuovo legale Luca Azzano Cantarutti ha chiesto anche per il suo assistito la derubricazione del reato in associazione sovversiva e ha sollevato l’eccezione di incompetenza territoriale. Il gup Alessandra Sabatucci, che nell’udienza preliminare non aveva accolto l’eccezione per tutti i secessionisti, ha rinviato l’udienza al 2 febbraio. L’eccezione, invece, è stata accolta dal presidente della Corte d’Assise, Anna di Martino, che nell’udienza di martedì 31 ottobre ha di fatto spostato il processo al tribunale di Rovigo per gli altri 46 imputati.
Prossima udienza
Cattaneo, figlio dell’ex assessore della Lega Nord Dino Cattaneo, tornerà in aula il 2 febbraio. Il pm Carlo Nocerino per il palazzolese aveva chiesto due anni di reclusione. Nella prossima udienza il giudice dovrebbe scegliere se giudicare Cattaneo a Brescia o spostarlo a Rovigo insieme agli altri.
La storia
Il palazzolese era stato arrestato nel 2014 con l’accusa di aver costruito il cannoncino del famoso tanko artigianale. Una ruspa con la quale i serenessimi e gli indipendentisti bresciani avrebbero dovuto occupare piazza San Marco a Venezia. Nei guai erano finiti anche il 77enne di Castegnato Giancarlo Orini e l’ospitalettese Angelo Zandrini. Entrambi difesi dall’avvocato Cantarutti andranno a processo a Rovigo.