Prezzi funerali, attenzione ai furbi del business

La perdita di una persona cara è in assoluto il momento di maggior fragilità di un individuo. Non deve sorprendere quindi che spesso e volentieri alcuni approfittino di questo passeggero momento di debolezza personale per trarre dei vantaggi economici. Ma da agosto i cittadini hanno un’arma in più per tutelarsi. Concorrenza selvaggia e sleale, illeciti, raggiri e svariate denunce su tutto il territorio nazionale. Il settore delle onoranze funebri è molto più agguerrito di quanto ci si possa immaginare. A mettere in guardia i cittadini ci ha pensato il carpenedolese Cristian Zaniboni che, nei suoi 12 anni di attività nel settore, ne ha viste di tutti i colori come «irregolarità nei preventivi, prezzi che aumentano inspiegabilmente, accaparramento selvaggio dell’ingaggio e molto altro ancora».
Secondo Zaniboni sono «cose che avvengono da sempre in tutta Italia senza che nessuno ne parli. Per fortuna negli ultimi anni alcuni cittadini hanno iniziato a denunciare i disagi e le ingiustizie subite, allertando la polizia mortuaria e la Camera di commercio, che solo nell’agosto 2016 ha delineato una severa regolamentazione». L’articolo 33 punto 2 della legge regionale afferma che «è vietato lo svolgimento dell’attività funebre negli obitori o all’interno di strutture sanitarie di ricovero o cura o strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali». Secondo il vademecum antitruffa diramato dall’«Outlet del funerale», «sempre più frequentemente si scoprono nuovi comportamenti inaccettabili e contrari alla legge astutamente messi in pratica da persone senza alcuno scrupolo.
In un particolare momento di dolore e tristezza raccomandiamo di porre grande attenzione per prevenire eventuali comportamenti scorretti. Chi tenta di acquisire in modo scorretto un cliente, ben difficilmente sarà corretto successivamente, sia nelle modalità con le quali fornirà il servizio sia al momento di presentare il “conto”». Gli illeciti maggiormente riscontrati e denunciati dai cittadini starebbero infatti nell’accaparramento selvaggio del cliente, mediante segnalazioni di false convenzioni con imprese funebri locali, pressioni sui dolenti per l’utilizzo di una particolare impresa in una struttura, segnalazioni più o meno esplicite di nominativi di imprese funebri da parte di infermieri o personale para sanitario e ancora la richiesta di rimborso di fantomatiche spese gonfiate senza dimostrazione di accurati documenti o mancata effettuazione di preventivi da parte di alcune agenzie, che al termine del servizio presentano conti salatissimi. Se vi siete mai trovati in una di queste situazioni siete stati più o meno esplicitamente truffati, se invece vi troverete mai a dover usufruire dei servizi di un’impresa di onoranze funebri c’è un ultimo aspetto da tenere a mente.
Cioè che dagli anni ‘70 i servizi funebri sono assolutamente esenti dall’Iva. Se vi viene menzionato un possibile aumento dovuto all’iva quindi girate pure i tacchi e fate dietrofront perchè la persona che avete davanti probabilmente vuole fare del vostro dolore marchetta. Per prevenire qualsiasi tipo di raggiro online sono reperibili i «contratti tipo in materia di servizi funerari», frutto della collaborazione tra la Camera di commercio di Brescia, le imprese di servizi funebri provinciali e le associazioni di categoria di settore.
Il documento ha la mirata finalità di regolamentare i reciproci diritti e obblighi assunti dalle parti contraenti e la tutela di un mercato trasparente ed equo.