Presicci incontra i giovani: "Non abbiate timore di denunciare"

Presicci incontra i giovani: "Non abbiate timore di denunciare"
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«Senza Paura» è il nome dell'incontro formativo rivolto a una trentina di ragazzi, avvenuto giovedì 9 febbraio presso il Punto Giovani di via Mezzecolle, e con protagonista Carlalberto Presicci, Comandante della Polizia Locale di Desenzano.

L’evento è stato organizzato degli educatori della cooperativa sociale «Elefanti Volanti», composto da Emanuele Sciarra,Angela Bodeo,Valentina Faccioni e Simona Zanotti , referente dei servizi educativi.

Durante la fase introduttiva, l’educatore Sciarra ha presentato le motivazioni dell’incontro, nato per dare risposte ai giovani in merito ai casi di stalking, pedofilia, violenza domestica di cui troppo spesso ci si trova a fare i conti nella cronaca quotidiana.

Presicci ha invitato i ragazzi a non avere paura degli uomini in divisa e a raccontare qualsiasi vicenda, anche «banale», poiché come ha spiegato: «Ogni informazione aiuta le forze dell’ordine a mettere quel tassello fondamentale per completare il quadro risalendo a un possibile criminale. Noi agenti di polizia locale non abbiamo solo il compito di sanzionare i cittadini con le tanto temute multe».

Sta di fatto che spesso la strada più semplice per un cittadino risulta essere l’indifferenza: «Far finta di niente è un comportamento che sta prendendo piede e segna a mio parere la morte della società». La soluzione? «La lotta contro l’indifferenza, la cosiddetta omissione di soccorso e la legalità». «Risulta però facile essere legalitari per tematiche “grandi” ma la legalità vera e propria inizia dalle piccole cose».

Nominato il concetto di «infame» spesso utilizzato fra giovani coetani per indicare coloro che querelano i fatti, a tal proposito Presicci ricorda che «infame» è stato il termine utilizzato dai mafiosi rivolto a coloro che hanno denunciato la morte dei giudici Falcone e Borsellino. Riflessione tradotta nella speranza di cambiamento, nello «spezzare la catena».

Ma come si devono comportare i ragazzi in caso di pericolo?: «Sicuramente non facendo gli eroi, tanto meno facendosi giustizia da soli ma chiamando il 112».

 

Da Gardaweek del 17 febbraio
Sofia Lo Cicero


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