Presentata la nuova ala della casa di riposo GALLERY
Tecnologie all'avanguardia, consumi energetici quasi zero e un’ambientazione di tipo residenziale e alberghiera più che ospedaliera.
Soluzioni tecnologiche e impiantistiche all’avanguardia e materiali durevoli e di qualità per un edificio a consumo energetico quasi zero, tanta luce naturale e un’ambientazione di tipo residenziale e alberghiera più che ospedaliera: così si presenta la nuova ala della casa di riposo Lucini Cantù, costruita attorno a una corte centrale che diventerà un giardino e pensata per "fare in modo che l’anziano stia meglio possibile".
Presentata la nuova ala della Rsa
Martedì 15 settembre in una conferenza stampa il presidente della fondazione Nicola Bonassi ha presentato l’innovativa struttura, affiancato dal suo vice Mario Claudio Rivetti, dal direttore generale della Rsa Paolo Zaninetta, dal sindaco Tiziano Belotti, dall’assessore ai Servizi sociali Valentina Bergo e dagli architetti dello Studio Planeo Marco Bonera e Alessandro Gambaretti, che insieme alla collega Francesca Ravelli hanno eseguito progetto e realizzazione dell’ampliamento. L'opera ha richiesto un investimento di 1,9 milioni di euro, coperto interamente attraverso un mutuo, che ha permesso di completare tutto il primo piano che comprende dieci stanze (per un totale di 20 posti letto), un refettorio, un bagno assistito e altri spazi per ospiti e visitatori. Il completamento del piano terra, rinviato a una seconda fase, renderà disponibili altri 20 posti, che potrebbero essere destinati agli anziani ma anche a tipologie d’offerta differenti.
I lavori
Il cantiere dell'ampliamento è stato inaugurato a giugno 2019. Nonostante la pandemia, è stato rispettato il cronoprogramma e i lavori sono stati ultimati a giugno 2020; qualche tempo in più, però, hanno richiesto gli allacci. Ora tutto è pronto e sono state avviate anche le procedure burocratiche per l'apertura agli ospiti. Intanto anche nell'ala preesistente della Rsa sono stati di nuovo occupati tutti i posti disponibili, eccetto i due riservati all'isolamento per il Covid-19. Sono riprese anche le visite dei famigliari degli ospiti, su prenotazione e in modalità protetta. Dopo mesi di paura e incertezza, si guarda con speranza al futuro e il sogno è quello di riuscire a completare anche il piano terra, arrivando a un totale di 96 posti. "Già da oggi la Fondazione chiede l'aiuto della propria comunità, per accelerare la completa realizzazione del progetto", ha fatto sapere il Cda dell'ente.