Porte aperte a Cologne: accolti i primi profughi ucraini
In paese sono arrivate un ventina di persone fra donne, bambini e ragazzi. Inoltre è entrato in funzione il sito internet messo a disposizione dalla Prefettura di Brescia con tutte le informazioni sulle modalità dell'accoglienza
Cologne è pronta ad accogliere i profughi ucraini. Anzi, ha già cominciato, dal momento che nei giorni in paese sono arrivate una ventina di persone: donne, bambini e ragazzi fuggiti dalla guerra, dai bombardamenti e ora finalmente al sicuro in Italia dove riceveranno aiuti e assistenza.
Cologne accoglie i primi profughi ucraini
A occuparsi della loro sistemazione sono i stati Servizi sociali del Comune che all'indomani dell’invasione russa, il 24 febbraio, hanno subito contattato tutti i cittadini ucraini residenti sul territorio per capire quanti profughi fossero in arrivo e come mobilitarsi per accoglierli venendo incontro a tutti i loro bisogni. «Per ora stiamo raccogliendo le esigenze immediate tramite l'Assessorato competente coordinato dall'assessore Francesca Boglioni e dal consigliere Valentina Ambrosini, in collaborazione anche con la Caritas - hanno spiegato dall’Amministrazione - Stiamo provvedendo alle necessità primarie, quindi cibo e vestiti» per sgravare le famiglie che, con spirito solidale e grande umanità, hanno aperto le porte della propria casa. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria e la profilassi anti covid, Regione Lombardia nei giorni scorsi ha diramato una nota alle Ats e alle Asst per coordinare e facilitare l’accesso dei profughi a medici di base, servizi e centri vaccinali.
Porte aperte a scuola, si pensa anche al sociale
Le necessità logistiche e sanitarie, però, vanno di pari passo con i bisogni dei più giovani, strappati dalla loro quotidianità fatta anche di scuola, svago e socialità. «Ci stiamo mettendo in contatto con l'istituto comprensivo Montorfano per organizzare l'accoglienza dei bambini a scuola, dall'infanzia dei tre anni sino alle medie ovviamente a seconda della classe di apprendimento migliore, a seconda delle esigenze personali - hanno continuato - Infine con l'associazione giovanile locale Sandropè stiamo lavorando a una rete in grado di non far sentire abbandonati i giovanissimi scappati dalla guerra».
Le regole dell’accoglienza
Nel frattempo i profughi arrivati stanno facendo dichiarazione di ospitalità, così come regola la Prefettura. I cittadini ucraini, infatti, potranno entrare in Italia senza visto e senza green pass rafforzato: vi potranno stare per 90 giorni, durante i quali (e comunque quanto prima) devono depositare richiesta di asilo presso la Questura: dopodiché potranno legalmente permanere sul territorio fino alla conclusione del procedimento della stessa. Coloro che li ospitano, invece, devono fare comunicazione di ospitalità entro 48 ore all’autorità di pubblica sicurezza del Comune di riferimento, indipendentemente dalla durata o che si ospitino parenti o affini. I minori in obbligo scolastico infine possono essere iscritti a scuola anche se non sono in possesso di alcun documento.
Quanto a Cologne nei prossimi giorni l’Amministrazione aggiornerà i cittadini circa eventuali necessità future, monitorando l'afflusso di donne e bambini in fuga dalla guerra presenti sul nostro territorio.
Inoltre è entrato in funzione il sito internet messo a disposizione dalla Prefettura di Brescia con tutte le informazioni sull’accoglienza dei profughi.