Pietre d'inciampo, la scuola di Ghedi in prima linea

Sono già 54 le pietre posate in città, con le ultime 10 in programma, con l'obiettivo di richiamare l'attenzione, indurre alla riflessione.

Pietre d'inciampo, la scuola di Ghedi in prima linea
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Pietre d'inciampo, la scuola di Ghedi in prima linea.

Conferenza stampa

Presentato questa mattina in Loggia, a Brescia, il progetto che riunisce Ghedi, Cevo e Tignale nel ricordo delle vittime dei lager, grazie al coordinamento della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura. Presenti insieme all'assessore cittadino Marco Fenaroli, il sindaco di Cevo Silvio Citroni e il sindaco di Tignale Daniele Bonassi, per Ghedi la dirigente Paola Ercolano e le insegnanti Chiara Gallizioli e Stefania Chiara. Sono già 54 le pietre posate in città, con le ultime 10 in programma, con l'obiettivo di richiamare l'attenzione, indurre alla riflessione di un passato che non deve essere dimenticato.

«Echi di Memoria: Impronte di Deportati Ghedesi»

A Ghedi c'è molta attesa per la posa, venerdì mattina, delle pietre d'inciampo alla presenza dell'artista Gunter Demnig. Un gesto semplice ma concreto per ricordare gli internati ghedesi Domenico Contratti, Martino Pasini, Francesco Pratini, Angelo Dander e Angelo Mor, Santo Borghetti. Il progetto «Echi di Memoria: Impronte di Deportati Ghedesi» affonda le sue radici nell'estate del 2018, dalla volontà di far avvicinare in maniera autentica gli studenti alla storia. L'attività, che ha visto impegnati gli studenti delle classi 3^A, 2^I, 3^I per due anni scolastici, avrà molto presto la sua piena realizzazione anche con la pubblicazione del libro «Una scelta di Libertà 2» della professoressa Maria Piras, che verrà presentato il 18 gennaio alle 10.30 nella Chiesa di San Giorgio a Brescia.

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