Picchiata e rapinata in casa, anziana terrorizzata

Picchiata e rapinata in casa, anziana terrorizzata
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Paura in pieno centro storico a Desenzano per un atto che può essere definito a tutti gli effetti un atto di pura e vergognosa vigliaccheria. Vittima è la signora Piera Pasini, anziana donna desenzanese.
Intorno alle ore 9 e 30 di lunedì la signora Piera è uscita di casa, un appartamento situato nella centralissima via Garibaldi, in uno di quei quartieri dove mai si penserebbe di dover raccontare vicende di questo tipo. Come tutte le mattine Piera va al Bar Bianco per la consueta merenda. Una volta finito di mangiare e leggere il giornale si reca a casa, distante solo qualche metro dal locale. Alle 11 e 30 Piera è a casa, che attende la figlia, Rosa, e quando sente bussare alla porta è convinta di trovare lei sull’uscio. Purtroppo così non è stato: a Piera si palesa davanti un uomo, uno sconosciuto. Sarà da accertare come abbia fatto l’intruso ad entrare nell’androne delle scale, la porta usualmente viene chiusa dai condomini e si pensa che il malvivente si sia intromesso sfruttando l’uscita di qualcuno dall’edificio.
Accortasi che quell’uomo non aveva buone intenzioni Piera prova così a respingerlo ma in pochi istanti viene spinta con violenza in casa. «Vai via, chiamo i carabinieri». Questa la frase che probabilmente ha fatto scattare nell’uomo la cieca violenza, che lo ha reso una vera e propria belva umana. «Ti ammazzo, ti ammazzo!» le urla con cattiveria. L’aggressore è un uomo alto, robusto e Piera non può far altro che provare a difendersi: calci, pugni in pieno volto, insulti. L’aggressore si scaraventa su Piera e sui telefoni di casa, i cui fili vengono recisi per evitare che possano arrivare i carabinieri.
L’uomo è violento, rompe il setto della signora Piera, le causa numerose echimosi. Violenza cieca, disumana perché colpisce un’anziana, e una donna. Disumana perché causa ferite e paura ad una persona indifesa, in modo ingiustificato.
A questo punto l’aggressore abbassa violentemente le tapparelle della casa della signora Piera e comincia quella che può essere definita una vera e propria razzia.
A Piera vengono strappati anelli ed orecchini, gioielli di ingente valore economico ed affettivo per l’anziana signora.
«Voglio i soldi, ti ammazzo, dove sono i soldi?». Spinta dalla paura e dall’atteggiamento aggressivo dell’uomo Piera consegna anche il denaro. Nella fuga rocambolesca il rapinatore perde 25 euro in due banconote, una in camera e l’altra nell’immediata vicinanza del condominio, in strada.
Piera è sotto shock, non ha più un telefono per chiamare e scende in strada per chiedere aiuto. «Ho incontrato tre signori gentilissimi, mi hanno soccorsa e hanno chiamato i carabinieri. Piera viene trasferita al pronto soccorso dove viene rilevata una frattura nasale e numerose echimosi, per fortuna niente di grave.
L’identikit dell’uomo fornito da Piera è quello di un italiano, alto e biondo. Secondo la descrizione l’aggressore aveva, almeno al momento del gesto criminale, capelli lunghi e biondi, con cui celava parte del viso. Sicuramente italiano, apparentemente quarantenne, non ha lasciato trasparire nessun accento o cadenza particolare, facendo pensare ad una persona originaria della nostra area.
Un fenomeno vergognoso
Quello delle truffe e delle aggressioni agli anziani è un fenomeno tra i più vergognosi, perché colpisce persone che difficilmente sono in grado di difendersi fisicamente e, in alcuni casi, anche sul piano cognitivo.
Rosa, la figlia della signora Piera, ha accettato di disporre di questa intervista proprio perché ciò che è successo alla madre non accada ad altri: «Meglio un eccesso di cautela che sprovvedutezza».
Come successo a Piera, gli anziani dovrebbero stare attenti quando aprono la porta: «Verificate sempre che sia la voce di un parente prima di far entrare qualcuno» commenta Rosa.
La Polizia ha inoltre steso un vademecum per la sicurezza degli anziani: «Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un'uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità; quando fate operazioni di prelievo in banca o in un ufficio postale, possibilmente fatevi accompagnare e non fermatevi con sconosciuti». Consigli allargati anche a parenti e vicini: «Non lasciate soli i vostri anziani, anche se non abitate con loro fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problemi quotidiani».

 

 

DA GARDAWEEK del 3 MARZO 2017


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