PICCHIA LA MADRE PER UN IPHONE

PICCHIA LA MADRE PER UN IPHONE
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ARRESTO PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA 

Nel corso del tardo pomeriggio di martedì 17 gennaio 2017, agenti del Comando della Polizia locale, a seguito di richiesta, sono intervenuti in via Monsignor Romero , in quanto una donna di origine marocchina aveva richiesto “aiuto”, poiché il proprio figlio, da poco 18 enne, dopo essere andato in escandescenza, aveva inveito contro la madre e l’aveva pesantemente minacciata di morte, danneggiando una tapparella dell’abitazione e mettendo a soqquadro il soggiorno.

Pertanto, la donna, temendo seriamente per la propria incolumità, aveva richiesto l’intervento del personale di Polizia Locale, che in pochissimi minuti raggiungeva l’abitazione della donna e riusciva a bloccare il figlio di quest’ultima, il quale, nonostante la presenza del personale di Polizia intervenuto, inveiva ancora nei confronti della madre, spintonandola.

Le scrupolose indagini condotte dalla locale dirette dal Sostituto Procuratore Francesco Carlo Milanesi, hanno permesso di accertare una condotta violenta abituale del 18 enne, già nel 2011, quando lo stesso era minorenne, con violenze, sia a livello psicologico che a livello fisico, nei confronti del padre e della madre. In particolare, quest’ultima, nel corso dell’anno 2016, a seguito di violenze fisiche subite, era stata costretta a farsi medicare in ospedale. La causa che, nel corso del pomeriggio del 17 gennaio, aveva portato il 18 enne ad inveire contro la madre e a danneggiare l’abitazione era dettata dal fatto che lo stesso aveva preteso che la madre gli acquistasse un Iphone 7 e alla risposta negativa da parte di quest’ultima, dettata anche dal fatto che la famiglia non versa in buone condizioni economiche, era andato su tutte le furie, ponendo in essere una condotta minatoria ed aggressiva nei confronti della madre.

Tenuto conto della condotta abituale e violenta del 18 enne, nei confronti dei genitori, lo stesso veniva tratto in arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e danneggiamento aggravato. La contestazione del reato di danneggiamento aggravato era dettata dal fatto che il 18 enne, durante la sua permanenza nella Camera di Sicurezza del Comando di Polizia, andava nuovamente in escandescenza, danneggiando, con pugni, il vetro antisfondamento della porta d’ingresso.

L’arresto del 18 enne, già gravato da vari precedenti penali accumulati da minorenne, è stato convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Brescia e nei suoi confronti veniva applicata la misura cautelare della custodia in carcere. Deve essere sottolineata la difficoltà di una madre nello sporgere denuncia nei confronti del proprio figlio, particolare che, a volte, solo l’esasperazione e la percezione nel temere per la propria incolumità riescono a far trovare il coraggio e la forza di rivolgersi alle Forze dell’Ordine per denunciare questi fatti violenti.


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