Perde un braccio in un incidente in moto: il Comune, dopo 24 anni, si rifiuta di risarcirlo
Nel 1999 Matteo Baraldi finisce fuori strada in località Roveglia a Pozzolengo, la causa è ancora in corso
Perde un braccio in un incidente in moto: il Comune, dopo 24 anni, si rifiuta di risarcirlo.
L'incidente
E’ il 1999, Matteo Baraldi (all’epoca dei fatti 22enne) è in sella alla sua moto e fa un incidente in località Roveglia, nel territorio del Comune di Pozzolengo: finisce fuori strada e picchia contro un piantone scoperto del guardrail perdendo il braccio destro. Da quel momento la sua vita cambia completamente ed inizia anche la battaglia, insieme alla sua famiglia, contro il Comune di Pozzolengo per avere un risarcimento.
Nel 2001 viene chiesto un risarcimento per Matteo Baraldi di 859.727,40 euro per invalidità temporanea parziale, invalidità temporanea totale, invalidità permanente e danno biologico, danno morale, danno esistenziale, incapacità lavorativa generica e/o specifica, danno patrimoniale, spese mediche sostenute e prevedibilmente da sostenere, per trattamento protesico ed assistenza futura; per il padre Paolo un risarcimento di 119.514,84 euro per danno morale, danno esistenziale e danno alla motocicletta mentre per la madre Francesca 121.367,37 euro per danno morale, danno esistenziale e danno patrimoniale. Le motivazioni di tale richieste, esposte al Tribunale di Brescia, riguardano le modalità dell’incidente: come viene riportato sui documenti il "guardrail, deformato da precedenti urti e mai sostituito né riparato dal Comune di Pozzolengo, ente proprietario della strada, anziché avere una posizione perpendicolare rispetto al terreno per contenere gli urti, aveva assunto una pericolosa posizione obliqua e quindi particolarmente tagliente" causando l’amputazione del braccio del giovane. Il Comune di Pozzolengo, costituitosi in giudizio, aveva chiesto il rigetto di tutte le domande "non sussistendo, a suo dire, la responsabilità dell'ente".
Il processo
Dieci anni dopo, nel 2011, il Tribunale di Brescia accoglie le domande della famiglia Baraldi predisponendo un risarcimento, da parte del Comune, di 1.046.443 euro per Matteo, 103.032 euro per il padre, 102.000 euro per la madre e circa 43mila euro per le spese, diritti e onorari. Il Comune allora impugna la sentenza con richiesta di integrale riforma per avere "erroneamente ricostruito la dinamica del sinistro, fornendo erronea e/o insufficiente motivazione in relazione all’individuazione della responsabilità della causazione del sinistro e l’immotivata ricostruzione delle risultanze istruttorie". Nel 2013 viene accolta l’impugnazione proposta dal Comune e la famiglia Baraldi decide di fare appello in Cassazione in quanto la Corte non aveva valutato l’aggravamento dovuto al cattivo posizionamento del guardrail. L’appello viene accolto riconoscendo un terzo della responsabilità a Baraldi. Il risarcimento per la famiglia Baraldi ammonta ora 663.665,55 euro più le spese arrivando quindi a circa 750mila euro.
"Ricordiamo che all’epoca dell’incidente il Comune di Pozzolengo non aveva un’assicurazione - ha spiegato il legale della famiglia Baraldi, l’avvocato Caterina Caterino - La Corte d’appello di Brescia ha pubblicato la sentenza il 5 novembre 2021 ed è stata notificata al Comune il 25 novembre 2021 per cui avrebbe dovuto darne atto già nel bilancio redatto nel 2022, ma non è stato fatto. Nonostante il contenzioso vada avanti dal 2001 mai, il Comune di Pozzolengo, ha ritenuto di appostare un fondo rischi. Quest’anno il Comune ha presentato un’istanza sospensiva che è stata rigettata dalla Corte a luglio e - dopo che gli è stato notificato l’atto di pignoramento per un totale 739.755,59 euro - ha proposto una transazione".
Il Comune
La scorsa estate il Comune di Pozzolengo ha riconosciuto il debito fuori bilancio stabilendo di pagare i 750mila euro in tre anni: 350mila euro nel 2023, 200mila nel 2024 e 200mila nel 2025. Nel frattempo però ha anche presentato una nuova proposta alla famiglia Baraldi dove chiede di liquidare un totale di 600mila euro in tre anni: 350mila euro nel 2023, 125mila euro nel 2024 e 125mila euro nel 2025 ed è stato fatto un nuovo ricorso da parte del Comune. Nel documento viene riportata, tra le motivazioni del ricorso, che «Matteo Baraldi come apparirebbe dalle visure immobiliari sarebbe del tutto sfornito di garanzie patrimoniali tali da ritenere probabile un possibile recupero delle somme eventualmente versate allorché venga sovvertito l’esito del giudizio».
«La nuova proposta non è stata accettata - ha continuato il legale della famiglia - E’ stato presentato un nuovo ricorso dal Comune dove viene anche detto che le somme pignorate non erano pignorabili in quanto, bloccando quella cifra, l’ente sarebbe impossibilitato a pagare gli stipendi. In questi anni rappresentanti e funzionari del Comune hanno avuto, sin dalla emissione della sentenza, un comportamento contrario alla legge sia in ordine alla conduzione della “cosa pubblica” che alle norme cui avrebbero dovuto attenersi nella redazione del bilancio. E’ evidente che il Comune e in particolare il sindaco, si rifiuti di pagare. Sono disponibile per venire a Pozzolengo per un confronto pubblico, se lo riterrà necessario, per spiegare anche i cittadini e ai consiglieri com’è la situazione».