Per i piccoli è arrivato il libro «Una gita al borgo del Maglio»

Per i piccoli è arrivato il libro «Una gita al borgo del Maglio»

«Leone, guidato da nonno Ermanno, va alla scoperta del Borgo del Maglio, portando con sé tanta voglia di scoprire e una macchina fotografica. Un breve racconto e qualche quiz, per conoscere al meglio un luogo speciale e gli incredibili personaggi che lì hanno lasciato le proprie tracce». Non c’è modo migliore se non quello di utilizzare le parole stampate sul suo retro, per presentare «Una gita al Borgo del Maglio», il volume scritto dal maestro elementare e presidente dell’associazione culturale «L’Impronta», Paolo Festa.

Paolo Festa presenta «Una gita al Borgo del Maglio»

Il libro, edito da Gam, è realizzato con il contributo di Call Cultura, Fondazione della Comunità Brescia e Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura; un progetto de «L’Impronta», Microeditoria e Mappa Letteraria che vanta le meravigliose illustrazioni di Octofly Art.

La storia prende piede ad Ome, dove c’è il Borgo del Maglio e, un tempo, c’era un mulino per macinare i cereali e si sviluppa intorno alle vicende di Leone e del nonno Ermanno che gli regala una macchina fotografica di quella con le fotografie da stampare e «non che non esistono» (digitali) o che «ce ne dimentichiamo dopo averle fatte», come accade con i cellulari. Una storia accattivante, coinvolgente e che, davvero, riesce a catturare l’attenzione dei più piccoli. Forse perché chi l’ha scritta con loro ci lavora tutti i giorni.

Si tratta della prima opera? C’entra il mestiere di maestro?

«Non nego che nella scrittura possa aver influito il mio mestiere – ha commentato Festa, classe 1978 – Questo è il mio primo libro ed è interamente dedicato ai bambini, con i quali mi rapporto tutti i giorni, ma in passato avevo già scritto qualcosa».

Da dove nasce l’idea? E come si è sviluppata la storia intorno al Borgo?

«Il tutto nasce all’interno del progetto e della Call to action intorno all’iniziativa Bellezza Cura Bellezza che ha coinvolto le realtà bresciane in occasione della Capitale della Cultura scegliendo dei luoghi nei quali sono stati sviluppati degli eventi: uno di questi, appunto, era proprio il Borgo del Maglio. L’idea era quella di raccontare un posto specifico e in questo caso si poteva ben predisporre un qualcosa pensato per i più piccini. E’ un luogo ricco di storia ed è bene che si conosca anche ciò che c’era prima di quello che oggi possiamo vedere».

Eppure non è «solo» un libro…

«Esatto, ci sono delle domande, tipo quiz, e degli spazi per fare in modo che gli stessi lettori possano liberare la fantasia e usare la propria inventiva. Inoltre, all’interno c’è anche una piccola “sfida”. Al giorno d’oggi, dove tutto è a portata di clic, non è semplice decidere quale sarà l’unica foto che resterà. Che rappresenterà uno specifico momento della nostra vita, quello che abbiamo imparato e che un luogo ci ha trasmesso».