Pasqua in quarantena, 10 milioni di danni per le pasticcerie bresciane
Lo studio realizzato da Confartigianato Lombardia ha stimato in 88 milioni di euro la perdita di fatturato nel mese di aprile, concentrato nelle mancate vendite dei dolci legati alla ricorrenza di Pasqua.

La chiusura delle pasticcerie durante le feste pasquali ha determinato un pesante danno economico che grava sulla competitività del sistema delle micro e piccole che realizzano un prodotto di pasticceria artigianale di elevata qualità. Anche la vendita diretta della pasticceria artigianale è stata colpita dal lockdown, a vantaggio dei prodotti venduti attraverso il canale della distribuzione commerciale, coinvolgendo a livello lombardo oltre 3 mila imprese di pasticceria e gelateria nelle quali lavorano 11 mila addetti: un settore caratterizzato da un’elevata vocazione artigianale, con oltre due imprese su tre artigiane (68,1%).
Pasqua in quarantena, crisi per le pasticcerie
Nella sola provincia di Brescia, come ha rilevato lo studio realizzato dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, 470 imprese (il 14,1% del totale regionale), che danno lavoro a 1.679 addetti, con una vocazione artigiana delle stesse che supera la media lombarda attestandosi al 73%.
«Lo stop alla produzione e vendita delle pasticcerie rappresenta una discriminazione rispetto ai negozi e alla grande distribuzione ai quali è invece permessa la commercializzazione di prodotti dolciari - ha affermato Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia – Siamo i primi a rispettare le regole per difendere la salute dei cittadini. Ma non accettiamo la penalizzazione delle nostre produzioni a vantaggio di altre tipologie di prodotti di pasticceria. Così si colpiscono le nostre aziende e si nega libertà di scelta ai consumatori. Ci auguriamo che molte attività chiuse al pubblico, ma con laboratori e prodotti già pronti, possano trovare nei canali di vendita on line e nella distribuzione locale, una soluzione per ovviare e reinventarsi in questo momento così negativo».
Dieci milioni di danni nel bresciano
L’incrocio dei dati strutturali di fatturato per addetto del settore, dell’occupazione del settore e della distribuzione delle vendite mensili rilevata dalle imprese del sistema Confartigianato, consente di stimare in 88 milioni di euro la perdita di fatturato nel mese di aprile, concentrato nelle mancate vendite dei dolci legati alla ricorrenza di Pasqua. Ai mancati ricavi si aggiunge la perdita, valutabile in 18 milioni di euro, determinata dal deperimento di parte delle materie prime acquistate prima del lockdown in previsione della produzione per il periodo pasquale e dal parziale utilizzo legato all’imprevista chiusura resa necessaria per limitare i contagi da Covid-19. Con la somma dei due effetti si scarica sulle 3 mila imprese della pasticceria lombarda un danno economico di 106 milioni di euro. Nella sola provincia di Brescia, considerato il peso delle aziende bresciane, sono stimabili all'incirca 10 milioni.
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