Parte lesa nelle indagini della discarica Inferno?
Il Comune non può dichiararsi parte lesa nel procedimento penale che vede la ex cava Inferno, e forse futura discarica, protagonista delle indagini giudiziarie e amministrative per la possibilità di contaminazione da materiale illecito. Questo è quanto risposto dall’Amministrazione comunale al gruppo civico di opposizione «SìAmo Castenedolo» che ha presentato apposita mozione. Il perché viene direttamente dal parere del legale del Comune letto in sede di Consiglio comunale, martedì sera, dall’assessore all’Ambiente Giuliano Barbetta rifacendosi anche a sentenze della Cassazione su analoghi casi. Al momento infatti «non sono stati attestati danni patrimoniali - ha spiegato Barbetta - e danni dovuti all’inquinamento. Che parte lesa è se non è attestato il danno?». Mancano quindi i presupposti giuridici affinché la richiesta possa essere accolta. L’interrogazione del gruppo rappresentato in Consiglio da Bruno Colombo e Paolo Terramoccia nascerebbe dall’«estrema vicinanza della ex cava Inferno al nostro territorio comunale e visto quanto in itinere per ciò che concerne il progetto relativo alla realizzazione e gestione di un nuovo impianto di trattamento e recupero rifiuti speciali non pericolosi» della stessa ditta che ha in capo i lavori in cava Inferno, la Edil4 srl. Tutti i dettagli nell'edizione cartacea in edicola oggi!