Parkour, nuovo argento mondiale per il travagliatese Andrea Consolini
Classe 2001, l’atleta il 17 novembre ha gareggiato a Kitakyushu, in Giappone, bissando la medaglia conquistata nel 2022 a Tokyo
di Giulia Contin
Nuovo argento per Andrea Consolini, che, nei giorni scorsi in Giappone, ha (ri)conquistato il secondo gradino del podio mondiale di Parkour nella categoria speed.
Gareggiare nella città giapponese di Kitakyushu, il 17 novembre, per il giovane atleta travagliatese è stato un po’ come tornare a casa. Nel 2022 a Tokyo, infatti, Consolini aveva indossato per la prima volta la medaglia d’argento. A distanza di due anni, con uno scarto di pochi millesimi di secondo rispetto al tempo del primo classificato, lo svizzero Caryl Cordt-Moller, l’azzurro ha sfiorato l’oro, confermandosi vicecampione al mondo per la sua categoria (con un tempo di 27.70). «Sono orgoglioso di me stesso anche se la vittoria è scappata per un millesimo di secondo - ha confessato Andrea - Il Giappone è stupendo, mi ha accolto a braccia aperte. E io stesso, con altri due anni di esperienza alle spalle, mi sono sentito più sicuro e consapevole. L’ansia e l’adrenalina restano sempre, ma affronto la sfida con maggior fiducia».
Parkour, nuovo argento mondiale per Andrea Consolini
Classe 2001, l’atleta della Brixia ha iniziato ad allenarsi ormai dieci anni fa, nel 2014, forse per gioco o come semplice sfogo da adolescente. Ma questo sport, oggi, è certamente qualcosa di più. «Per me il parkour è libertà - ha continuato - Mi permette di sfogarmi e di sentirmi vivo. Richiede anche molto allenamento: sono in palestra tre ore e mezza al giorno, a parte la domenica. Ma non rimpiango certo i sacrifici e se potessi dire qualcosa al me di dieci anni fa, gli direi “hai spaccato!”».
Supportato dalla Federazione Ginnastica d’Italia e dalla squadra azzurra, il travagliatese ha nel curriculum diversi trofei: il terzo posto al Parkour World Cup 2021 di Sofia e poi nel 2023, la partecipazione ai Mondiali Urbani in Alabama nel 2022, ma anche quella a Montpellier e l’argento in Portogallo.«Si tratta di uno sport dove non c’è rivalità ma voglia di stare insieme e
questo clima aiuta a non mollare -ha detto Consolini- La vera competizione è, semmai, con se stessi, per continuare a migliorarsi».
Dividendosi tra la palestra e la macelleria di famiglia, Andrea è un ragazzo con i piedi per terra e i sogni a portata di mano: «Senza il sostegno dei coach, dei miei amici e, soprattutto, della mia famiglia non avrei mai raggiunto tali traguardi. I miei genitori mi sono sempre stati vicino e mi hanno permesso di coltivare la mia passione -ha concluso- Ora non resta che prepararsi per le sfide che verranno».