Paolo Lanzani medita l’addio

Il capogruppo di "Noi Bagnolesi" pensa a una decisione clamorosa.

Paolo Lanzani medita l’addio

Il consigliere Paolo Lanzani medita l’addio.

Lo sfogo

“Sto veramente meditando di lasciare il mio ruolo di consigliere e dare spazio a qualcun altro perché sono veramente stufo. Ci sono troppe cose che non tollero”. Si sfoga così Paolo Lanzani, capogruppo di minoranza di «Noi Bagnolesi», che medita di fare un passo indietro. Questa politica, a suo dire, non fa per lui e la tentazione di lasciare il ruolo di consigliere è forte. Soprattutto dopo quanto avvenuto ultimamente:per due volte ha abbondonato il Consiglio comunale. “Me ne sono andato perché non è possibile che dopo tre mesi ancora non funzionino né microfoni e non si possa fare la registrazione del Consiglio. In teoria possono far verbalizzare il Segretario che però è scelto e nominato dal sindaco e quindi non è vero che è una figura imparziale. La registrazione per un consigliere di opposizione è uno strumento importante per valutare quello che viene detto. Per approfondire e anche per avere la certezza che quello che viene detto non venga modificato, frainteso o riassunto in maniera difforme rispetto al pensiero che un consigliere ha espresso”.

Tanti i motivi di questa eventuale scelta

“Quella del registratore secondo me è stata creata ad arte perché per riparare un impianto del genere ci vogliono due giorni. Questo è sinonimo di menefreghismo. Siamo veramente al limite di sopportazione. Qualora rinunciassi, rinuncerei comunque a quella che per me è una passione. Ma vedo cose inconcepibili perché mi trovo di fronte una maggioranza in cui quattro persone decidono e tutti gli altri, non per colpa loro, accettano passivamente tutto ciò che a loro viene riferito. Ma a loro viene detto solo una parte di come stanno le cose. E lo capiranno con il tempo, come ho fatto io. Certo è che vedere persone che non scavano sotto e non si fanno domande, questo è abbastanza deprimente”.

Lanzani medita l’addio

E Lanzani fa pure degli esempi. “Mi è stata bocciata due volte una mozione nella quale chiedevo di togliere gli oneri primari e secondari per chi andava a ristrutturare un edificio o un capannone non agibile. Pensano di fare un dispetto a me mentre il dispetto lo fanno alle microimprese di artigiani presenti sul territori. La mia richiesta in un anno non l’hanno sbloccata mentre in tre mesi sbloccano la pratica per un supermercato. E’ un’Amministrazione improntata a favore dei grossi gruppi senza minimamente agevolare i piccoli artigiani. Ha un senso stare qui con loro? Secondo me no, perché loro non rappresentano la destra eticamente e moralmente. E’ la peggior politica che io abbia mai visto. Sono demoralizzato e ripeto non so quanto andrò avanti ancora a fare il consigliere. Sono pronto a lasciare spazio a qualcun altro”.