Paesi come pagine in Microeditoria
Presentata la ventunesima edizione della rassegna: ospite d’eccezione il console del Marocco
"Con la cultura si impara a vivere insieme" e per questo Italia e Marocco si incontrano e a sancire il legame sarà proprio la Microeditoria.
Paesi come pagine in Microeditoria
La ventunesima edizione della rassegna è stata presentata, per la prima volta in vista del 3, 4 e 5 novembre, mercoledì mattina in sala Repossi. "Paesi come pagine" il bellissimo filo rosso di quest’edizione. Da sempre, infatti, la Microeditoria, che compie 21 anni, cerca di interpretare i tempi, leggendoli e qualche volta preconizzando tendenze, atmosfere, suggestioni, ma soprattutto è capace di stupire. Dopo l’exploit di Chiari Prima Capitale italiana del Libro e le incredibili edizioni segnate dal Covid, si torna in salsa mediterranea grazie ad una collaborazione inedita con il Marocco e i suoi protagonisti, in primis le istituzioni: dal console Mohammed Lakhal, all’ambasciatore Youssef Balla rispettivamente presenti l’uno per la presentazione e l’altro all’evento che si terrà a novembre in Villa.
Ma non si tratta di suggellare ulteriormente il gemellaggio tra il Consiglio di Stato italiano e la segreteria generale stipulato sul finire del 2022, né di consolidare ulteriormente i rapporti italiani con le regioni nordafricane. Quella è già una linea tracciata: il Marocco è un Paese di riferimento per l’Unione europea e risulta già attualmente un attore importantissimo per lo sviluppo economico su scala mediterranea, contribuendo in modo significativo al rafforzamento di filiere produttive, sostenibili e innovative.
La Microeditoria, però, non poteva che essere interprete e «ambasciatrice» di una collaborazione culturale identitaria e al tempo stesso contaminante, dove la lettura diventa terreno comune per un rapporto internazionale, anche grazie all’aiuto della già parlamentare Marina Belingheri, «madrina di questa operazione» e molto vicina alla rassegna, insieme a Said Meghras, presidente dell'associazione Dialogo e convivenza di Cologne, e all’Amministrazione di Chiari, da sempre sostenitrice e partecipe.
A fare gli onori di casa, infatti, è stata proprio l’assessore alla Cultura Chiara Facchetti:
Il titolo di prima Capitale italiana del Libro ha anticipato di poco quello alla cultura di Bergamo e Brescia, a dimostrazione del fatto che Chiari occupa un posto particolare sulla direttrice che le collega. Lo è per la sua forte identità culturale ed in particolare per le eccellenze che accoglie sul suo territorio, e la Microeditoria è certamente una di esse. Una delle più importanti che anche quest’anno sosteniamo convintamente e co-organizzando momenti di cultura alla scoperta del territorio, proprio in linea con il tema scelto per questa edizione.
Da remoto, anche il consigliere regionale e già sindaco Massimo Vizzardi è intervenuto per un saluto e proprio per rimarcare il forte impegno profuso dall’Amministrazione nei confronti della rassegna, un grande vanto per Chiari.
Il legame con il Marocco
La scelta del Marocco come primo paese ospite invitato a questo evento riflette gli ottimi rapporti di amicizia e la proficua collaborazione che esistono tra il Regno del Marocco e la Repubblica d’Italia, nonché il ruolo della cultura come leva strategica per lo sviluppo delle relazioni tra i nostri due Paesi amici.
E il console del Marocco non ha fatto altro che dirsi molto felice del legame intrecciato. A lui, dal Comune e dall’associazione organizzatrice, L’Impronta, sono anche andati due doni (un’acquaforte e la guida della città) in segno di affetto e riconoscenza.
Le anticipazioni
Ventuno edizioni per dirsi maturi, capaci di stringere relazioni solide sul territorio, di valorizzare l'ottimo lavoro dei piccoli editori sia con la rassegna che con il Premio Microeditoria di Qualità ed i suoi marchi, sostenuti dall'impegno e dal coinvolgimento di volontari e di studenti degli istituti superiori. Ma non per questo fermi, bensì continuamente in cammino, allargando i nostri orizzonti, con compagni di viaggio di grande rilevanza.
E' quanto sottolineato da Paolo Festa, presidente dell’associazione L’Impronta. Daniela Mena, direttrice artistica dell’evento, ha invece anticipato alcune linee guida condite da presenze significative nel parterre di autori previsti per questa edizione, fra gli altri la partecipazione del giornalista Gad Lerner (a raccontare di giornalismo da marciapiede), della scrittrice Bianca Pitzorno (con un nuovo libro), del divulgatore scientifico che unisce cucina e salute Marco Bianchi (in collaborazione con Sottovuoto), dello scrittore, quasi fisso, Francesco Permunian. Ospiti che si integrano con il cuore dell’evento ovvero la valorizzazione dei piccoli editori e la sensibilizzazione alla lettura.
Prevista anche la presentazione di un’indagine sulla lettura dei ragazzi fra 12 e 18 anni promossa dal Centro per il libro e la lettura con la partecipazione del direttore Angelo Piero Cappello, e il critico letterario Piero Dorfles. E facendo tesoro dei consigli del comitato scientifico, prosegue l’attività formativa con un laboratorio sull’incipit a cura di Davide Longo (in collaborazione con Rinascimento Culturale), annoverato fra i grandi contemporanei da Alessandro Baricco e Carlo Lucarelli.
Con la cultura si impara a vivere insieme. La cultura e la conoscenza sono strade maestre per superare divisioni stereotipate. Da qui il lavoro di progettazione della Microeditoria che arriva dopo un anno in cui abbiamo progettato e realizzato tanti eventi per “unire”, coinvolgendo le comunità situate sul confine fra le province di Bergamo e Brescia. Lieti che il Marocco possa essere il nostro primo paese ospite, nel solco della vocazione alla bibliodiversità dell’editoria indipendente che sa dar voce a tante culture diverse.
E' quanto ribadito da Daniela Mena, citando Tahar Ben Jelloun, notissimo autore marocchino. Il programma vede tantissimi incontri con gli autori, fra gli altri il ricordo del sessantesimo dell’istituzione della scuola media statale con la presenza del figlio del ministro Gui che la istituì e, in occasione del centenario della nascita di don Milani, la nuova edizione di Lettera a una professoressa (del nuovo millennio) a cura di Alex Corlazzoli e di un gruppo di studenti. Dal fumetto alla narrazione presenteremo l’esordio narrativo del noto fumettista Marco K. Galli.
Una missione quasi religiosa quella della Microeditoria, difensore dell’editoria di nicchia e allo stesso tempo in lizza, in tutto e per tutto, a giocarsi il podio nel «campionato nazionale» dei Festival dedicati al libro e alla lettura. In questo senso il supporto e la collaborazione della Rete Bibliotecaria bresciana e cremonese, del Sistema sud ovest bresciano, aiutano da sempre a qualificarla come "appuntamento fisso" nella programmazione annuale e diventare loro stessi co-protagonisti con proposte e iniziative importanti. Presente, infatti, anche la consigliera Rachele Baresi, con delega alla biblioteca, che ha ribadito il forte legame anche con la rassegna di letture spettacolari di «Un libro, per piacere!», in partenza proprio questa sera (venerdì, a Castrezzato).
Le partnership
Tante le partnership consolidate negli anni e tutte, a loro modo, hanno consentito alla Microeditoria di evolversi e di rispondere al meglio alle domande diffuse sul territorio, non solo in termini marcatamente culturali o di settore. Oltre all’indispensabile supporto di Gam editrice (da cui nacque l’idea dell’evento e che tutt’oggi ne costituisce la sede operativa), Fondazione Cogeme ETS ad esempio, ormai partner storica, ha certificato un modo di fare rete con i territori circostanti a Chiari, divenendo soggetto operativo in termini di comunicazione e consulente in tema di sostenibilità ambientale.
La sezione digitale
L’edizione 2023 porterà con sé non solo novità ma anche conferme, domande. L’intelligenza artificiale ci seppellirà tutti in un apocalittico diluvio universale digitale, oppure scriverà la strada verso il progresso? La sezione di cultura digitale Giorgio Giunchi; curata dalla figlia Anna Giunchi, quest’anno ospiterà incontri su questo tema. Si parte, sabato 4, con un incontro sul rapporto AI e editoria, a cui parteciperanno l’editrice Anita Molino e il linguista e direttore di Corrige!, Nicola Mastidoro. A seguire, si affronterà anche la sfida del digitale nella scuola, con un incontro che vedrà la partecipazione della docente Stefania Garassini, di Alessio Vasta dell’associazione Palestra per la Mente e di Federico Vicenzi, che si occupa di legal tech ed è responsabile del progetto Obesi Digitali.
Ospite anche Stefano Quintarelli, imprenditore digitale ed intellettuale, tra i massimi esperti di intelligenza artificiale e teorizzatore di una visione di internet come dimensione dell’esistenza. Domenica un appuntamento che ritorna ormai da diversi anni, quello al femminile: Nadia Busato, ormai presenza fissa alla sezione, coordinerà un incontro in merito agli stereotipi di genere, che vedrà partecipare la performer e comica Laura Formenti e la creatrice del Festival del Ciclo Mestruale Valentina Fontana. Sempre domenica, per il versante integrati, verrà presentato SurPulse, videogame sperimentale che sarà utilizzato per identificare gli stati di rischio di ambito psicologico per gli adolescenti. E di nuovo in tema AI è previsto un incontro, con data da confermare, sulle prospettive dell’intelligenza artificiale e sull’impatto sociale ed economico che ne conseguirà, coordinato da Alessandro Gropelli di Etno, che si occupa del network delle telecomunicazioni a livello europeo. Infine, si parlerà del podcast d’inchiesta Nessun Movente, che tratta dell’eccidio di tre volontari umanitari italiani durante la guerra in Ex Jugoslavia degli anni Novanta, e di cui ricorre proprio quest’anno il trentennale.
Alcuni focus e legami
Tra le novità e conferme il ruolo affidato alle donne, protagoniste in tutto, a partire dalla collaborazione con Rosa Giudetti, presidente dell’associazione Montessori di Brescia, che dialogherà su come uscire dalla violenza di genere con Chiara di Cristofaro (Sole24Ore), affronterà la situazione delle donne in Afghanistan insieme alla reporter Barbara Schiavulli (Premio Enzo Baldoni 2014).
Inoltre, è sempre il caso di citare la Microeditoria del fumetto di Orzinuovi (in previsione a febbraio 2024) oppure, ancora meglio, la neonata Microeditoria dello sport (da un’idea di Alan Poloni) conclusa lo scorso 25 giugno. Inconsapevolmente o meno, questo network e incroci di attitudini, persone, Amministrazioni, ha creato un asse geografico inedito che scorre idealmente dalla bassa bresciana, a fianco del Fiume Oglio, salendo su per la Franciacorta sino a raggiungere le sponde del Sebino tra Paratico e Sarnico, sull’onda di BGBS Capitale della Cultura 2023. E proprio in questo spirito l’edizione chiuderà idealmente anche il viaggio di Terre di Mezzo, progetto culturale tra le due province in cui l’Associazione l’Impronta è stata promotrice, aggregando attorno a questo progetto Fondazione Cogeme ETS, Piccolo Parallelo e Rinascimento culturale.
Incroci, contaminazioni, innovazione, comunità, territorio, lettura, dialoghi… esistono sette parole per definire la Microeditoria?
Un’impresa impossibile o possibilissima se queste parole diventano un racconto, o meglio un concorso «sette parole per un racconto» (ideato da Claudio Calzana) giunto alla sue seconda edizione, forte dei numeri registrati nel corso della prima: a partire dal 7 settembre si potranno inviare racconti di 7 parole al portale 7parole.it al suon di Bergamo e Brescia. Infine, si sta pensando ad un «premio» dedicato ad Andrea Purgatori (ospite durante l’edizione 2022), il giornalista recentemente scomparso che ha accompagnato la nostra storia repubblicana dagli anni ’70 ad oggi, tra inchieste, libri, trasmissioni televisive, sceneggiature.
Gli editori
Ma quando si parla di Microeditoria, non si può non parlare di loro. Gli editori, o meglio, i micro. Come sempre numerosissime le case editrici presenti, comprese quelle dedicate al mondo dei bambini e dell’infanzia, anche quest’anno al centro della programmazione con laboratori, letture, concorsi (CAA, Rigoni Stern, fabbricazione della carta, a piedi per l’Europa ecc.). Le iscrizioni, come ribadito da Daniela Mena, sono state chiuse in anticipo è la lista d’attesa è già lunga. In fondo la Microeditoria è nata anche per loro e con loro. Tutto il resto è lettura: così almeno sarà per quei giorni, durante i quali Chiari manterrà lo status di Capitale del libro in aeternum.