Padroni irrispettosi: portano i cani nelle aree di divieto

Padroni irrispettosi: portano i cani nelle aree di divieto
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Il cartello di divieto parla chiaro: «Divieto di ingresso ai cani. Utilizzare l’area riservata». Sì perché attiguo al campo sportivo della frazione Macina esiste un’area sgambamento per cani. Ecco perché tanti residenti si chiedono perché non venga utilizzata e i padroni dei cani preferiscano portare i loro amici a quattro zampe nel campo da calcio e nel campo da basket. Dietro i cani, come si nota in alcune foto, il cancellino tenuto chiuso dall’adulto «perché, essendo più intelligenti degli umani, i cani uscirebbero - hanno fatto notare alcuni residenti - E’ proprio necessario portarli dove giocano i bimbi? Non tutti sono così beneducati da raccoglierne i rifiuti. Dopo numerose segnalazioni alla Polizia locale sono partite anche quelle alla comunità tramite il «Comitato osservatori volontari».

«Ci sembra che il buon vicinato parta anche dalle piccole cose, come queste», ed è proprio vero. Ciò che in tanti lamentano è soprattutto la noncuranza del padrone nel raccogliere gli escrementi che rimangono lì, tra i giochi usati dai bambini o nei campi adibiti al gioco. Non un evento sporadico, ma un problema quotidiano. L’invito al buonsenso comune è arrivato anche dal sindaco Gianbattista Groli: «I proprietari dei cani dovrebbero essere più attenti. Di più non possiamo fare. Ormai il cane è diventato esigenza e problema diffuso. Stiamo scegliendo le priorità dell’Amministrazione, il bilancio è quello che è, e l’area cani non è nelle nostre priorità. Alla frazione dell’Alpino stiamo aspettando che vengano smaltiti i cassonetti per poi procedere con l’area cani». Trattasi della zona in via Del Maglio, al confine con il campo da calcio, ora affollata dai cassonetti dismessi utilizzati per la raccolta differenziata prima dell’introduzione del metodo porta a porta. Invece alla Macina l’area esiste, con tanto di cartello che la segnala come zona adibita ai cani, delimitata da apposita recinzione e dotata di cestino per lo sporco. Quindi area appositamente creata, pensata, e sovvenzionata, lasciata inutilizzata, per giunta in aperta campagna, dove ci sono diverse strade perfette per una passeggiata con l’amico Fido, e il campo sportivo quotidianamente affollato di cani e loro padroni. Dove però vige un divieto. «Allora parcheggiamo nei divieti di sosta e passiamo col rosso, perché no?», la provocazione ironica di alcuni.


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