EMERGENZA CORONAVIRUS

Ospedale di Montichiari: la mensa diventa pronto soccorso

L'ospedale racconta il lavoro fatto e ringrazia Bcc del Garda e Fondazione per «Un aiuto per la vita»: raccolti 245mila euro

Ospedale di Montichiari: la mensa diventa pronto soccorso
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Tenacia, buona volontà e un amore infinito verso il prossimo. Descrivere il clima che si respira nei corridoi dell’ospedale di Montichiari non è semplice. L’emergenza sanitaria da Covid-19 continua silenziosa da oltre un mese, seminando vittime. Malgrado questo triste dato, i dimessi aumentano giorno dopo giorno. Crescono le famiglie che ce l’hanno fatta, anche se per gli abbracci ci sarà tempo, più avanti.

I numeri, fanno riflettere

«Dall’inizio di marzo abbiamo accolto e curato 447 pazienti con un’età media di 70 anni, il 65% uomini - ha spiegato Paola Giansiracusa, direttore medico del presidio - I dimessi e guariti sono 157, alcuni sono stati trasferiti e completeranno il ciclo di cure necessarie in altri presidi. Il dato che ci spezza il cuore sono coloro che non ce l’hanno fatta, oltre 100 pazienti con un’età media di 79 anni».

Uno sforzo importante chiesto a tutti gli operatori sanitari e non sanitari

«Abbiamo cambiato totalmente la nostra attività lavorativa. Accanto alle professioni sanitarie abbiamo personale impegnato nel settore amministrativo e tecnico. Inoltre alcuni ex colleghi in pensione sono tornati operativi al nostro fianco. A tutti loro voglio dire grazie. Sono orgogliosa della professionalità e della dedizione che ogni giorno mettono nel loro lavoro. E’ nata una grande squadra, è un onore farne parte».

Come è cambiato l’ospedale di Montichiari?

«Abbiamo aperto 4 posti di terapia intensiva e altrettanti di terapia sub intensiva per la cura dei pazienti più gravi. Il locale mensa è stato convertito in una struttura capace di ospitare 20 posti letto, considerato un allargamento dei posti di Osservazione Breve Intensiva del Pronto Soccorso. Attualmente abbiamo 170 posti dedicati ai pazienti Covid-19».

In pochissimi giorni nate tantissime iniziative solidali...

«Tutta questa solidarietà ci ha commossi, abbiamo capito che non stiamo lottando da soli. A causa dell’emergenza abbiamo dovuto curare un numero enorme di pazienti, per cui le nostre attrezzature sono risultate insufficienti. Su questo fronte, il territorio ha davvero fatto la differenza. La Fondazione Spedali Civili e Bcc del Garda hanno creato “Un aiuto per la vita” con il patrocinio del Comune di Montichiari e della Pro loco Città di Montichiari. Con loro e attraverso un gruppo di Industriali monteclarensi abbiamo potuto acquistare apparecchiature per ventilazione non invasiva, come ventilatori e maschere C-Pap e monitor per il monitoraggio dei parametri vitali dei pazienti. Anche Sapso, Associazione Socio Ricreativa Boschetti, il gruppo di Parrocchie Monteclarensi e tanti privati hanno acquistato direttamente e donato apparecchiature per la ventilazione non invasiva, caschi C-Pap, ventilatori Luna, saturimetri, ecografi e DPI e Gel per la disinfezione delle mani. A toccare il cuore di tutti, accanto ai tantissimi pasti preparati e consegnati al nostro team ogni giorno, l’attività svolta dai giovani dell’oratorio di Carpenedolo. I ragazzi hanno donato delle coroncine di rosari confezionati singolarmente da distribuire per aiutare i pazienti e tutti gli operatori a vivere con più serenità questo momento di sofferenza».

Una solidarietà che continua giorno dopo giorno

Il fondo «Un aiuto per la vita», destinato proprio al presidio di Montichiari e sostenuto anche dal nostro giornale, MontichiariWeek. Le donazioni vanno fatte on-line con Internet banking immettendo i seguenti dati: Conto intestato a Fondazione Spedali Civili - IBAN IT87U086 7611 2020 0000 0262 000 - Causale «Presidio Ospedale di Montichiari».

Abbiamo raggiunto 245mila euro, ma possiamo fare ancora tanto insieme.

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